Impianti sportivi e slot machine… i giochi sono aperti!

Consiglio Comunale in clima disteso e pacifico, quello che si è tenuto ieri sera nella sala al pian terreno di Palazzo D’Oria.

Gli argomenti principali dell’ordine del giorno sono la nuova organizzazione degli impianti sportivi e la normativa per la gestione degli orari delle slot machine nei locali pubblici.

Il sindaco Devietti espone le condizioni necessarie affinchè i campi sportivi di Via Torino e di Via Biaune continuino ad essere gestiti dalle due società di calcio cittadine: il Gruppo Sportivo Esperanza ed il Cirié Calcio.

Con la collaborazione dei tecnici e degli impiegati comunali, si è trovato un escamotage per evitare che venga proposto un bando aperto ad associazioni esterne, attuando la legge 185 del 2015; nello specifico, l’articolo 15 di questa delibera, prevede alle amministrazioni locali di deliberare un’attuazione degli interventi promossi da associazioni sportive senza scopo di lucro, a fronte della presentazione di un progetto preliminare, mirato alla qualificazione, ammodernamento e successiva gestione degli impianti sportivi.

Gli enti locali possono affidare questo compito, per un periodo non inferiore ai 5 anni, monitorando che le condizioni vengano attuate da parte delle società sportive.

E’ chiaro che l’intento di questa amministrazione non è quello di lasciare in disuso gli impianti, ma di andare incontro alle società in modo da garantire attività sportive anche alla classe debole, ragazzini appartenenti a famiglie non necessariamente abbienti, che potrebbero non avere la possibilità di pagare l’equipaggiamento per praticare sport.

D’Agostino, presidente della commissione sport, interviene e si trova d’accordo con quanto esposto dal Sindaco, ma ribadisce che bisognerà monitorare che vengano rispettati gli accordi da entrambe le parti.

Capasso capisce la difficoltà dell’amministrazione nel doversi adattare ad una normativa che è variata in corso d’opera, e ribadisce che “è importante mantenere ferma la posizione e continuare a dare la possibilità a tutti i ragazzi che attualmente praticano sport, senza pagare alcun contributo.” Conclude il suo intervento auspicando che il confronto continui ad essere costruttivo come è accaduto fin’ora nelle commissioni.

Silvestro prende atto delle nuove realtà con cui bisogna confrontarsi, esprime con una frase molto significativa il quadro che vede lui di questa situazione “l’operazione è stata svolta in maniera integerrima, ma il paziente è morto”; secondo l’esponente 5* il programma è stato fatto egregiamente da un tecnico, ma non si è tenuto conto degli aspetti sociali, non condivide alcuni aspetti e ha sottolineato che “per ora si stanno mettendo paletti rigorosi che sicuramente complicheranno la vita ad alcune associazioni e per tutto il resto – sinergie, strade nuove, protezione dei ragazzi ecc ecc – solo promesse. vedremo cosa effettivamente verrà fatto. Speriamo bene, ma per ora il nulla”.

Per quanto riguarda la normativa che regolamenta il gioco d’azzardo il Comune di Cirié è stato uno tra i primi della zona a porre limitazioni di orari per l’uso di slot machine nei locali pubblici.

L’assessore Pugliesi ribadisce che l’amministrazione comunale intende favorire l’incremento della consapevolezza della cittadinanza ai giocatori con vincite in denaro. “Negli ultimi tempi si è assistito ad un proliferare di queste attività, e bisogna considerare che l’offerta crescente di strumenti dedicati al gioco d’azzardo sta creando un preoccupante aggravamento dei problemi socio-sanitari nella popolazione; una vera patologia denominata GAP (Gioco d’azzardo patologico)”.

Il consigliere Vasciminno interviene riportando il lavoro che è stato fatto ai tavoli GAP; tavoli a cui ha avuto la possibilità di partecipare. “Diversi comuni hanno cercato di lavorare per rendere più omogenei regolamento e ordinanza. I regolamenti sono risultati molto simili, lavoro corposo da punto di vista tecnico; difficoltà per quanto riguarda le ordinanze per la chiusura degli esercizi, in quanto non tutti i comuni hanno riscontrato la stessa tipologia di cittadini che frequentano le sale gioco; in alcuni ci sono più adolescenti, in altri più anziani, in altri ancora disoccupati, quindi ognuno ha adattato gli orari in base alle fasce di età.”

Il consigliere di minoranza Masangui  ribadisce che c’è stato “poco coinvolgimento e collaborazione con i comuni limitrofi rischiando così di creare Ciriè come “isola felice” spostando solamente il problema perché il giocatore non gioca più a Ciriè ma si sposta nei comuni vicini: San Maurizio, Caselle, Nole.  Tutto questo non ha senso! Si mettono in ginocchio la maggior parte delle attività commerciali di Ciriè. Per far sì che una restrizione abbia senso, bisogna coinvolgere tutti i comuni, in particolar modo visto che Ciriè è capofila, ma bisogna farlo in modo attivo non sperando che si prenda esempio come dice l assessore!”

“L assessore ha detto che un esempio vale più di mille parole, ma ho risposto che davanti a un problema sociale e economico di questa rilevanza non si può stare in silenzio! Dare voce e sensibilizzare è l’unica soluzione possibile! conclude Masangui.

Il consigliere Vasciminno interviene riportando il lavoro che è stato fatto ai tavoli GAP; tavoli a cui ha avuto la possibilità di partecipare. “Diversi comuni hanno cercato di lavorare per rendere più omogenei regolamento e ordinanza. I regolamenti sono risultati molto simili, lavoro corposo da punto di vista tecnico; difficoltà per quanto riguarda le ordinanze per la chiusura degli esercizi, in quanto non tutti i comuni hanno riscontrato la stessa tipologia di cittadini che frequentano le sale gioco; in alcuni ci sono più adolescenti, in altri più anziani, in altri ancora disoccupati, quindi ognuno ha adattato gli orari in base alle fasce di età.”

I casi sono in aumento, il lavoro non è statico, si continua a lavorare e sensibilizzare nelle scuole e nelle famiglie.

Alcuni esercizi commerciali hanno scelto di eliminare le slot machine in quanto hanno potuto usufruire di sgravi fiscali, altri hanno preferito mantenerle, evidentemente il profitto è sostanzioso.

Mi chiedevo come mai il Comune non abbia la possibilità di revocare le licenze o di evitare che si aprano altri locali dedicati esclusivamente al gioco d’azzardo.

di Cinzia Somma

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