Eravamo partiti con un’intervista via mail, ma mi sembrava il solito mucchio di parole, quasi imparate a memoria e non mi piaceva, non era quello che volevo per un’intervista.
Chiedo di incontrarlo personalmente e ci diamo appuntamento al bar. Lui è Marco Racca, 34 anni, una faccia pulita ed un bel modo di parlare, grafico pubblicitario, lavoratore in proprio.
Milita in CasaPound Italia dal 2006, perché nota una diversità dell’azione politica rispetto ai partiti tradizionali: una politica basata sull’azione, più sul “fare” che sul “parlare”, costruita completamente sull’idea di Nazione e
di Popolo.
Nel 2016 azzarda la candidatura a Sindaco di Torino e il risultato fu clamoroso: prese oltre 2000 voti.
Attualmente si candida per la Camera dei Deputati al collegio proporzionale (plurinominale) come capolista in tutta Torino e Provincia, per mettersi a disposizione di CasaPound, mettendosi in prima fila nella guida di questa “rivolta” contro gli altri partiti, uniti solo da uno spirito anti-italiano, dall’economia alla politica estera.
Critica tutti gli altri partiti o movimenti, con rispettivi candidati, ma preferisco parlare di cosa vorrebbero creare loro, piuttosto che distruggere i programmi altrui.
Tra i loro obiettivi c’è l’uscita dall’ Unione Europea, ridare una casa a tutti gli italiani (proposta di Mutuo Sociale), avere le famiglie che tornino a fare figli (proposta Reddito Nazionale di Natalità).
Non abbiamo molto tempo e lui ha tanto da dire: ci soffermiamo principalmente sulla proposta del Mutuo Sociale. Chi riguarda e come funziona? Semplice: la coppia sceglie l’immobile da acquistare, l’Ente di Mutuo Sociale paga l’intero costo e l’acquirente riscatta ogni mese una quota, parte della proprietà con una rata proporzionata alle entrate familiari (non più di 1/5 del loro reddito). Se il Mutuo Sociale si interrompe l’EMS si tiene la casa e restituisce le rate versate alla famiglia. In caso di perdita di lavoro, la rata viene ridotta e la durata del mutuo prolungata.
Obiettivi? Fare un piano autarchico sull’energia invece di comprarla dall’estero e investire tutti i soldi nel rimpatrio dei non aventi diritto e in politiche per le famiglie italiane incentivando il “fare figli”. Ora mi introduce il discorso della Proposta di Reddito Nazionale di Natalità, propongono una card che mette a disposizione per ogni figlio fino ai 18 anni d’eta 500 € mensili per l’acquisto di beni necessari al suo sostentamento.
“Dove li prendete tutti questi soldi?” chiedo, “sono tutti soldi che verranno risparmiati rimpatriando gli immigrati nei loro paesi, soldi che non riceveranno le Cooperative Sociali”. Altro discorso, gli immigrati.
Di Cinzia Somma
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