Horror rave

Non ho ben capito se ieri notte mi sono ritrovato in un film horror o in uno dei nove cerchi dell’inferno di Dante.

Varcare l’ingresso della ex Cartiera De Medici è stato un vero e proprio shock. Decine e decine di carabinieri appostati vicino all’imbocco del cancello principale e ambulanze che giravano ininterrottamente per il piazzale antistante. Macchine parcheggiate ovunque e migliaia di ragazzi che si addentravano in questi inferi che neppure la mente contorta del mio amato romanziere horror Stephen King avrebbe potuto immaginare. Una sorta di ingresso per l’oltretomba dove i demoni attendevano in trepidazione nuovi agnellini da sacrificare. Camper trasandati che vendevano ogni sorta di pozione miracolosa.

E poi il fuoco. Il fuoco era presente ovunque. Era presente nei falò ed era presente a terra dove ogni sorta di sostanza veniva scaldata.

Tra cibo scadente e allucinogeni vari, si potevano vedere aggirare centinaia o forse migliaia di ragazzi pronti ad essere sacrificati. Sacrificati al Dio denaro Belzebu’. Perché alla fine tutto questo horror show altro non è che un modo per far arricchire chi vende allucinogeni e stupefacenti. Una sorta di discount della droga e dell’alcool dove ragazzi innocenti vengono attratti dal gusto del proibito. Musica altissima a deviare qualsiasi pensiero razionale possa mai balenare nella testa di qualcuno e fumo oleoso e gradevole a penetrare nelle narici e nelle menti dei passanti. Il gioco è semplice. Il gioco funziona. In un tempo e in uno spazio dove si lotta per tutto tranne che per il benessere della nostra gioventù, il padrone dell’inferno trova la strada spianata e pronta ad esaudire i suoi più contorti desideri.

Ma gli agnellini li riconoscevi subito. Erano ragazzi che sprizzavano ingenuità e innocenza dai loro ancora giovani occhi.

Per molti di loro sarà stata solo una esperienza strana che dimenticheranno in poco tempo, ma per altri sarà un biglietto di andata per una vita fuori dai limiti.

Uscendo dal romanzo horror vorrei dire che è bella l’idea di occupare un luogo abbandonato e farci musica. È splendido pensare che dei ragazzi sparsi per l’Europa decidano di incontrarsi e condividere esperienze e emozioni. Ed è ancora più emozionante sapere che tutto ciò accade a pochi metri da casa nostra. Ma la scenografia è inquietante e mette paura. Non è un paese per vecchi, direte voi. Ma non è neppure un posto per giovani.

di Alessandro Baccetti

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17 Comments

    • Non sapete piu divertirvi in italia. Noi ravers avevamo e ancora abbiamo idee, passioni e IDEALI sopratutto ideali. Contro questa societá corrotta e rispetto e amore reciproco

  • Ma quante stronz*** vai dicendo haha ahahahah 😂😂😂😂
    Ammettilo, ti sei calato qualcosa per sbaglio ti è preso a male male😂😂😂😂

  • Proprio tu parli di pensieri razionali? Ahaha
    Questo è proprio l’esempio dell’italiano medio che parla senza sapere niente
    Che guarda da fuori e scrive scemenze su internet, infangando un movimento che esiste da anni e che va ben oltre le “sostanze” e gli articoli scritti sul web da persone che l’unica cosa che dovrebbero fare è guardarsi allo specchio e sputarci sopra.
    P. S. Non vengono scaldate droghe sui falò, non sono eroinomani
    Magari una bella bistecca si 🙂

  • È scandaloso come voi ‘giornalisti’ siate artefici di mala-informazione che accresce sempre di più la considerazione negativa già presente tra i più (che non conoscono affatto cosa siano questi ‘eventi’ e quanto siano nobili gli ideali che ne stanno alla base). Io se facessi il vostro lavoro sarei onorata di arricchire le conoscenze dell’opinione pubblica anziché proporre una visione così aberrante, che assicuro è ben lontana da quella dei seguaci del movimento rave. Mi dispiace che abbia visto un ‘inferno’ pieno di tossici anziché un momento di divertimento, fratellanza, condivisione e solidarietà. Ma si sa..fortunatamente questo movimento non è per tutti, men che meno per chi trova così facile riuscire a fare del proprio lavoro uno strumento di diffamazione.

  • Mi limito a dire questo perché forse certe persone non sono in grado di capire quanto impegno, quanta passione, quante belle cose ci sono dietro al movimento rave.
    Non è giusto pubblicare articoli come questo sul web, non è giusto che le persone pensino che il rave è un covo di drogati senza speranza, o di “agnellini” indifesi che non sanno dove si trovano e cosa stanno facendo
    Il rave è una cultura.

  • Sara` anche decadente con tutta l’immondizia e sporcizia in giro e` vero, ma Belzebu` li non c’era, lui si occupa solo dei party di Montecitorio! ….ahahahaha
    cazzo di religioso bigotto!

  • Lo scenario Mette paura a te , perché sei ignorante nel senso che ignori quell’ ambiente: la paura e il rigetto sono il risultato.
    Questo racconto è estremamente soggettivo alla tua persona.
    …E poi, non si dice “fa schifo” , si dice “non mi piace”.

  • Secondo fai una bella confusione tra i libri che ti leggi e la realtà.in venti anni di rave non ho mai visto un giornalista fantasticare in quella maniera.

  • Ahahahahahah i miei complimenti! giuro che questo articolo è uno dei più comici sui rave che abbia mai letto, le do un premio per l’articolo ed uno per il coraggio. Sembra però che tutti quegli agnellini fossero leoni e iene vista la paura che vi hanno suscitato!
    In ogni caso quei ragazzi, che sono giunti in migliaia da tutta Europa per questa manifestazione (perché è di questo che si parla, una manifestazione di gioia, libertà, arte e amore!) quei ragazzi non vivono il rave come credete voi, sicuramente molti avranno i loro svaghi, ma ognuno si diverte a modo suo, lei andando in chiesa magari e loro ”all’inferno”.. in ogni caso il vero inferno per loro è fuori! In mezzo alla gente come lei, che non fa altro che giudicare e puntare il dito.. lì dentro il dito non si punta contro nessuno, tutti si vogliono bene e tutti si divertono insieme, trovando un momento di libertà e fuga da questa vita oppressa e deviata dalle concezioni della società.
    Ps. Se nella mia vita non scrivo più sui giornali é perché da anni a questa parte la gente non racconta piu la realtà ma racconta ciò che vede, esattamente come ha fatto lei, raccontando ciò che ha visto con le sue concezioni, vi garantisco che lì dentro, per tutti gli altri, non era un film horror!

  • Forte babbo….quello che hai scritto…mi sembrava di stare li è vederti uscire il fumo dalle narici…mentre ti vivevi st ingresso…e scrivi pure un pacco bene.be ….come me.

  • Non so come ti chiami,mi riferisco alla ragazza che ha rispondo, hai ragione concordo su quasi tutto…
    Fidatevi k ha ragione x noi l horror è fuori in mezzo alla gente k giudica, li in festa ci si sente davvero se stessi, poi dove l ha visto l horror questo mon lo so, io c ero a cirie e vi posso dire k è stata la festa piu bella dell anno….

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