18 anni

Stavo ascoltando una canzone uscita nel 2001. 18 anni fa.

Ricordo che ero appena diventato papà per la prima volta e usavo questo pezzo melodico per far dormire quel piccolo gioiellino che mi trovavo tra le braccia. Tu.

Certo farti dormire non era facile e neanche Renatino riusciva a fare miracoli, ma alleviava l’attesa. Era un pezzo che mi faceva pensare e progettare ogni singolo istante che avrei passato con te. Pensavo a come fare per poter essere un buon maestro. In fondo non ci sarebbe stato un vademecum da seguire.

Nessuna istruzione da imparare a memoria. Solo l’istinto di padre che ancora era lontano anni luce da me. Forse sei arrivata prima che qualcosa si muovesse dentro quella mia testa ancora troppo presa dal passato. Ma ce l’ho messa davvero tutta. Avrò fatto mille sbagli e se potessi tornare indietro cancellerei un sacco di cose, ma non tutto.

Perché quello che fino ad ora ora sei diventata è esattamente quello che avrei voluto diventasse la mia primogenita. Il sorriso di chi vuole affrontare il mondo a testa alta. La consapevolezza di non essere nel posto sbagliato e la voglia di lottare pur di comprendere e mettere in pratica. Chissà se te lo ricordi ancora il pezzo? Si chiamava “il maestro” e faceva più o meno così:

Non t’insegnerò quello che già sai

Io scommetto che li straccerai , puoi esibirti ,

Sbizzarrirti È il momento tuo

Lanciati così

Butta fuori il meglio adesso sì

L’anima ce l’hai

Conta su di lei

Puoi sfidare il mondo adesso, o mai

La mia vita scorre mentre guardo te

Quella voglia di riscatto so cos’è

E nessuno può comprenderti di più Nessun’altro prova ciò che provi tu

Io ti guardo e sento che puoi farcela

Punta in alto credi a me

Guarda avanti

Ti trasformerai ,

Tu ti evolverai

Sulla scena il segno lascerai

Mentre io vivrò silenziosa scia

Tu seme della mia pazzia

Prenditi i segreti questa eredità

Altrimenti il mio lavoro sfumerà

C’è bisogno di talenti come te

Troppa volontà che resta lì dov’è..”

Ma si.. l’avrai letta canticchiando, ne sono sicuro..

“Punta in alto” non è una induzione ad arrivare primi, ma una spinta a non perdersi.

Una sfida a ritrovarsi ogni giorno nel punto esatto in cui si vuole stare. E anche se non sarò riuscito ad organizzarti il ballo delle debuttanti a palazzo, anche se non sarò riuscito a farti venire a prendere in limousine, voglio solo che ti ricordi che oggi è un giorno importante da cui puoi far nascere un futuro migliore.

Per te e per chi ti sta e ti starà accanto domani.

Oggi è davvero già domaniBuon compleanno vita mia!!

I diciotto sono arrivati!

di Alessandro Baccetti

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