Lunedì 10 ottobre si è tenuta la prima commissione Bilancio (e la prima in assoluto) presso il comune.
All’ordine del giorno la quinta modifica del bilancio previsionale, nonché la presentazione delle linee guida per i prossimi 5 anni dell’amministrazione Devietti.
Sono grato per l’aiuto fornito da Luis Saponara, un attivista del M5S locale esperto di bilanci pubblici, che ha permesso di entrare nei tecnicismi. Grazie anche a Chiara Ballarini, che, come sempre, mi ha costretto ad esser il più chiaro possibile, ha corretto le bozze e curato l’impaginazione e la pubblicazione di questo articolo.
La materia può sembrare arida, e non di immediata comprensione. Almeno per il sottoscritto lo è certamente.
Tuttavia il bilancio comunale, in ultima analisi, è la prova del nove dell’attività amministrativa, poiché permette di verificare se le promesse si concretizzano in risorse effettivamente indirizzate, in coerenza con quanto annunciato in campagna elettorale.
Certamente le scelte profonde si vedranno con il prossimo bilancio di previsione. Tuttavia, sin da questa commissione, sono uscite alcune indicazioni.
Infatti è la prima volta in cui l’amministrazione, oltre ad assestare conti ereditati, assume alcune decisioni autonome, e opera per rintracciare le risorse necessarie.
Prima di tutto, alcune, emblematiche, premesse di metodo.
1) Le Commissioni sono, per legge, aperte al pubblico, e i cittadini possono liberamente parteciparvi. Qualcuno tra chi legge era a conoscenza che si sarebbe riunita la Commissione? No? Bè, non è un caso. Perché il comune si limita a invitare via mail i membri della commissione, ma si guarda bene dal fornire alcuna pubblica indicazione. Chessò, sulle news del sito del comune. I cittadini come fanno a partecipare se non vengono informati?
2) Le commissioni sono il luogo in cui maggioranza e opposzione si confrontano, riflettono e predispongono le decisioni che verranno poi assunte dal consiglio comunale (nel nostro caso manco assunte, ma solo ratificate. vedi punto 4).
Per potersi confrontare risulta necessario che la documentazione sia fornita con un ragionevole preavviso. Invece la documentazione è arrivata nelle mail dei commissari giovedì scorso, e cioè tre giorni prima della commissione (e due dei tre giorni erano sabato e domenica). E il bilancio non è proprio la materia di più immediata lettura.
Ricordo le lamentele dell’attuale Vicesindaco, Aldo Buratto, quando nella passata legislatura, da consigliere di opposizione, protestava contro lo scarso preavviso con cui veniva fornita la documentazione necessaria. Questa volta il Vicesindaco, tuttavia, interrogato in merito allo scarso prevviso, ha ritenuto di non aver nulla da considerare.
3) In sede di Commissione sono state presentate delibere già perfezionate, mettendo tutti di fronte al fatto compiuto. Sostanzialmente si è ridotto il ruolo della commissione ad una mera presa d’atto di decisioni già formalizzate dalla Giunta.
4) In ultimo, un aspetto tecnico, sollevato dall’ex sindaco Brizio.
Le decisioni sul bilancio sono materia espressamente riservata al consiglio comunale, che, tra l’altro, delibera in pubblico. Nel nostro caso, invece, le decisioni sono state prese direttamente dalla giunta, a porte chiuse.
La legge prevede che ciò possa succedere solo in caso di urgenza. Quest’ultima deve essere ovviamente indicata nella delibera stessa, come presupposto formale per giustificare la deroga su una materia di competenza consiliare. Ma nulla del genere appare.
Inoltre, per quanto possibile capire, è difficile immaginare l’urgenza per le drcisioni assunte . Quantomeno non per l’acquisto di 10.000 euro di scaffali, ovvero per decisioni riferite a modificazioni del bilancio 2017 e, addirittura, 2018 (v. oltre, nel merito).
Riassunto: agli atti risultano decisioni già prese il 15 settembre, ma inoltrate alla commissione solo il 6 di ottobre, circa tre settimane dopo, e che verranno semplicemente ratificate dal consiglio il prossimo 17 ottobre.
Tutti questi giochetti non erano così rari in precedenza. Per ora occorre constatare che grandi cambiamenti (cambiaventi), rispetto alle passate amministrazioni, non se ne vedono. Corsi e ricorsi storici, immagino.
E arriviamo al merito.
Proverò a rappresentare la sostanza delle decisioni assunte, con l’ovvia premessa che una riflessione per esteso non potrà mai avere la precisione e la correttezza formale che può esprimere un bilancio. Il tutto con la cautela del consigliere neofita, che cerca di capire il funzionamento della macchina amministrativa ingranaggio per ingranaggio. Va da sé che, se chi ci legge è un tecnico e coglie aspetti che a noi sono sfuggiti, siamo disponibili ad ogni suggerimento ed integrazione.
Fatte le dovute premesse, con la commissione di lunedì l’amministrazione ha operato la ‘quinta variazione del bilancio di previsione triennale’. Che vuol dire?
Il bilancio di previsione è un bilancio proiettato nel futuro, e nel nostro caso, nei tre anni successivi. Quello attuale rappresenta ciò che il Comune prevede di fare (es. spendere ed incassare) nei triennio 2016-2018. L’attuale bilancio triennale è stato predisposto dall’amministrazione Brizio ed ereditato da quella Devietti.
Il bilancio, tecnicamente, è sempre chiuso in pareggio (a zero), nel senso che la somma di tutte le voci di uscita (spesa) è pari alla somma di tutte le voci di entrata (è un po’ più complesso di così, ma rende l’idea).
Per mantenere il bilancio in pareggio, se si vuole destinare soldi (risorse) in una direzione, o si mettono risorse aggiuntive, oppure occorre toglierne da qualche altra parte. E un po’ il principio della coperta: o la si ingrandisce oppure, se la si tira da un lato per coprire qualcosa, qualcos’altro rimarrà scoperto.
Nel nostro caso sono state modificate solo voci di spesa, mentre le previsioni sulle entrate rimangono immutate. Per rimanere nell’esempio, la coperta non è stata ingrandita, ma solo spostata.
Di seguito le modifiche apportate.
La prima riguarda una diminuzione del fondo investimenti fissi lordi per un valore di 10.000 euro (programma 6 titolo 2 titolo – spese in conto capitale investimenti fissi lordi).
I 10.000 euro tolti dal fondo sono stati destinati all’acquisto di scaffalature per i faldoni del Giudice di Pace, attualmente custoditi a Ciriè 2000 (locali dell’ex Tribunale), e che verranno spostati nel sito industriale ex Ipca. In questo modo verranno liberati i locali di Ciriè 2000, dove il sindaco prevede di spostare gran parte degli uffici attualmente ancora presenti a Palazzo Doria (sapevatelo).
Impossibile non notare che ciò significa, sostanzialmente, regalare 10.000 euro al Tribunale di Ivrea (i faldoni sono del tribunale, non del comune). Allo stesso modo è facile ipotizzare che, una volta all’ipca, i faldoni non verranno spostati chissà per quanto tempo.
Dalle discussioni in commissione, per quanto è dato capire, già in passato la giunta Brizio aveva stanziato dei signori soldi, decine di migliaia di euro. SE è vero, ripeto se è vero quello che ho compreso, evidentemente la somma stanziata si è rivelata insufficiente. Sarebbe interessante capire cosa sia successo e perché. Ovviamente solo gli interessati potrebbero fare luce sulla vicenda, che va ricostruita da parte di chi era presente ai tempi e ha passato le consegne. Fossi il sindaco non perderei occasione per approfondire, ma la decisione, o la non decisione, rimane a lei.
Per le spese correnti, invece, la coperta è stata spostata per 11.550 euro nel 2016, per il 2017 e per il 2018 di 6.000 euro all’anno.
e cioè, Per il 2016
a) 1.000 euro per la formazione professionale di dipendenti (programma 10 titolo 1 – spese correnti);
b) 1.050 euro per l’acquisto di presidi multimediali per la biblioteca (missione 5 programma 2 titolo 1 – spese correnti). Non è dato capire cosa siano in concreto tali ‘presidi multimediali’. A domanda diretta, questa voce non è stata particolarmente spiegata. Spero che per il consiglio di lunedì prossimo abbia maggiori lumi.
c) 4.000 euro come iscrizione all’unione dei comuni (missione 1 programma 1 titolo 1 – organi istituzionali spese correnti).
d) 1.500 euro per procedure di decadenza coattiva di assegnazione abitativa (programma 5 – interventi per le famiglie). In italiano umano significa che, per alcune famiglie assegnatarie di case ATC, sono venuti meno i requisiti per l’assegnazione. Dovrebbero lasciare l’edificio, ma sembra non intendano farlo, e quindi occorrerà sfrattarle. Impossibile non notare che questa operazione, probabilmente necessaria, sia classificata sotto la voce di bilancio ’assistenza alle famiglie’. Vabbè, l’importante è capirci.
e) 4.000 euro in maggiori imposte e tasse (IVA) rispetto al previsto (programma 3 titolo 1).
Per il 2017 e il 2018
Verrà aumentata di 6.000 all’anno (12.000 in totale), la spesa di 20.000 euro già prevista per la comunicazione del comune verso i cittadini. L’amministrazione avrebbe infatti deciso di affidare la comunicazione ad un’agenzia specializzata. (Wow).
Ricordando quanto premesso, da dove proverranno i soldini per fare tutto ciò?
Per il 2016 la giunta Devietti prevede di “togliere”
a) 5.000 euro alla Polizia Municipale (missione 3 programma 1 titolo 1 del bilancio – spese correnti)
b) 2.550 euro dalla voce di bilancio prevista per la mensa scuola dell’obbligo (missione 4 programma 6 titolo 1 del bilancio – istruzione diritto allo studio – servizi ausiliari – spese correnti) La diminuzione è del 5% delle somme stanziate in precedenza.
c) 4.000 interventi per l’infanzia e minori e per asili nido (missione 12 programma 2 titolo 1 del bilancio – spese correnti). La voce del bilancio è ‘diritti sociali, politiche sociali, e famiglie’. Non male, per togliere soldi (diminuzione del 10% delle somme stanziate in precedenza).
Per il 2017 e il 2018
a) 6000 euro all’anno dalla polizia municipale (missione 3 programma 1 titolo 1 del bilancio – spese correnti) che vanno a finire all’agenzia di comunicazione.
La dura legge del bilancio. Per avere soldi da destinarsi, ad esempio, all’attività di comunicazione, significa che bisogna toglierli da altre parti. Ed è’ impossibile non notare come una delle prime mosse concrete è stata diminuire di complessivamente 6.500 euro la spesa per la mensa scolastica, per gli interventi per l’infanzia e gli asili.
A domanda diretta, è stato risposto che le voci stanziate in origine sarebbero ‘sovrastimate’. Non è dato capire oltre. Però è possibile considerare che eventuali surplus avrebbero potuto (e, forse, dovuto) essere reinvestite nel medesimo capitolo, aumentando e migliorando l’attività comunale in favore di mensa ed asili.
Allo stesso modo, se in un domani verrà riferita l’impossibiltà economica di implementare la presenza dei vigli urbani sul territorio, potremo comunque consolarci col miglioramento della comunicazione del comune verso i cittadini.
Politicamente, se buon giorno si vede dal mattino, diminuire risorse per scuola, asili, polizia municipale, non appare un segnale incoraggiante. Certamente non immediato da coordinare con le linee guida che stanno per essere presentate allla cittadinanza nel prossimo, immediato, consiglio comunale.
Ah, a proposito, le principali linee programmatiche dell’amministrazione Devietti sono state battezzate, con indubbia modestia, ‘Ciriè un nuovo Rinascimento’. Forse si intendeva il ritorno al 1400. Basta intendersi.
Vabbè. Per rimanere in ambito rinascimentale, è possibile concludere con Lorenzo il Magnifico: ‘ Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza’. (Tranne una. Noi del M5s ci saremo).
Franco SILVESTRO, consigliere comunale, portavoce M5S ciriè.