Qualche giorno fa discutevo con un mio amico virtuale che si preoccupava per il fatto che dal 1°febbraio le aziende potranno nuovamente licenziare il personale, poichè non verrà prorogata la cassa integrazione.
Questo mio amico, prevede una mobilitazione di massa, manifestazioni in piazza e rivolte a mo di ’68. Secondo me è un azzardo supporre che la popolazione possa anche solo pensare di fare una rivolta, la nostra generazione non è abituata a fare scioperi o rappresaglie, non urliamo, piuttosto preferiamo discutere e ragionare per poi raggiungere un compromesso. Molti di noi adorano chi fa la voce grossa o sbraita per esporre il proprio pensiero, ma non farebbe mai altrettanto, preferiamo che qualcun altro lo faccia in nostra vece. Dubito che vedremo scene apocalittiche, in ogni caso mi chiedo: cosa può fare lo Stato per quelle aziende che sono già andate in default, che avrebbero già licenziato a giugno? Ma che tutto sommato hanno potuto far usufruire al personale della cassa integrazione? Forse anche chi è in cassa integrazione (che prende a singhiozzo) preferirebbe essere licenziato, almeno potrebbe attingere alla “Naspi” che sicuramente è più puntuale e potrebbe guardarsi intorno per trovare altro garantendo sgravi fiscali anche per il nuovo datore di lavoro.
La mia amica Carla e suo marito, per esempio, entrambi in cassa integrazione in deroga, ad oggi, stanno ancora aspettando lo stipendio di luglio; converrete con me che una famiglia non può nemmeno pensare di acquistare beni di prima necessità con un ritardo così eclatante, questa non solo non arriva tutti i mesi, ma spesso ti lascia almeno 4 mesi a secco, poi arriva regolare, col suo solito ritardo, ma ormai è tardi per il recuperare tutte le spese insolute: recuperare 4 mesi di affitti, bollette ed esigenze varie è praticamente impossibile e in automatico diventa impossibile gestire la situazione. Non è colpa né di uno, né dell’altro se la pandemia ha danneggiato in maniera catastrofica l’economia italiana e non solo.
Contro chi manifesterà quindi questa popolazione indignata? Contro un virus?
di Cinzia Somma