Capita sempre più spesso di essere fermato da amici del gruppo e sentirmi chiedere:”hey Ale che succede? Vi siete spenti un sacco. Non fate più casino come prima. Che vi prende all’altra Ciriè?” Già. Vero. Il problema è che in questo assurdo anno tutto si è un po’ spento. Non so a voi, ma a me questa pandemia ha fatto un sacco di “danni”. Non che prima mi sentissi onnipotente. E neppure poi così mentalmente stabile, sia chiaro. Poi le malattie e le disgrazie c’erano ieri come ci sono oggi, ma il ritrovarsi tutto ad un tratto così vulnerabile mi ha cambiato la vita. E credo che lo abbia fatto anche un po a tutti voi: Il distanziamento sociale soprattutto quello con le persone care, la privazione della libertà, la paura di contrarre il virus, il dover circolare con una mascherina chirurgica per le strade, il non poter stringere la mano, il divieto di assembramento, la paura per la salute e la incolumità dei figli, insomma metti tutte queste cose insieme e la mente cambia atteggiamento. E lo ha fatto anche con voi. Anche con chi adesso starà pensando “caxxo scrive questo?”. Una situazione assurda e tragica che darà da lavorare a psicologi e psichiatri per i prossimi vent’anni o forse più. Medici che dovranno affrontare un emergenza sanitaria. Ma sarà un’emergenza che ha colpito anche loro stessi e sarà quindi difficile da gestire. Adesso ci siamo ancora dentro ed è complicato trovare un senso. Forse è anche complicato prenderne atto. In molti, pur di non accettare il fatto di essere diventati così vulnerabili a causa di un virus visibile solo al microscopio, hanno costruito milioni di castelli in aria. Complottottisti e negazionisti si sono e si susseguono a macchia d’olio. Difficile accettare di far parte dell’essere vivente più intelligente del pianeta e rischiare di estinguersi a causa di un minuscolo e insignificante virus. Un virus che non ha costruito nulla. Non ha inventato il fuoco o la ruota. Non è stato in grado di costruire grattacieli o di mettere in contatto tutti gli uomini della terra costruendo macchine e aggeggi elettronici sofisticati. Non ha tirato su mezzi capaci di portare l’uomo da una parte all’altra del pianeta. E non è neppure riuscito a viaggiare nello spazio. Un piccolo e stronzo virus che si vuole prendere uno spazio di cui non è degno. Ma bisogna essere positivi. Ce l’hanno insegnato fin da piccoli, giusto? Pensare che il peggio tra poco passerà e la normalità è orami alle porte. Riusciremo a cancellare tutto o dare un significato nuovo a questa pandemia che ci è saltata addosso. Ci riprenderemo i nostri spazi. Torneremo a cercare soluzioni e a denunciare nel nostro piccolo tutto quello che va storto nella nostra cara vallata di Lanzo. Prenderemo nuovamente denunce da chiunque e verremo screditati e elogiati dai giornali. Sarete nuovamente liberi di offenderci o di difenderci a seconda delle lune (si perché ammettetelo, siete un po’ lunatici)
Insomma l’altra Ciriè non è sparita. È ancora qui. Solo un po’ sballottata e sbalordita. Un po’ incredula e molto impaurita. Ma è ancora qui. Siamo un po’ come si trovavano i nostri nonni (bis nonni per molti di voi) nel ‘45 quando stava per finire la guerra e il popolo aspettava con ansia che la radio trasmettesse la fatidica frase “la guerra è finita”.Intanto buone feste.
E mettiamole le foto delle nostre feste qui sul gruppo! Mettiamo le foto delle nostre piccole ma orgogliose tavolate.
Sbattiamo i nostri bei sorrisi con i cappellini Rossi da babbo natale e brindiamo al nuovo che sta per arrivare. …E fanculo al virus
di Alessandro Baccetti
(scusate il francesismo ma quando ci vuole, ci vuole).Buone Feste!