L’imbarazzo e la leggerezza contro l’esperienza e la correttezza, la giunta con tutta la maggioranza da una parte e l’opposizione compatta dall’altra. Questo quanto hanno potuto vedere con i propri occhi i presenti ieri sera in consiglio comunale.
Si parte con la richiesta di Brizio che chiede delucidazioni in merito alla scelta del sindaco Loredana Devietti di rinunciare alla candidatura per le prossime elezioni politiche del 4 marzo. “Ho scelto di fare un annuncio sui social perchè più immediati (….), la richiesta mi ha lusingato e onorato… mi è stata fatta una proposta da lista civica popolare, ma ho preferito rinunciare perché non lo ritenevo opportuno, ad un anno e mezzo dalla mia elezione, per continuare a fare il sindaco di questa città che per me è moltissimo”; Brizio replica la vicinanza al PD, il sindaco risponde che si…, “ma non era rilevante per i cittadini”. La Devietti reagisce stizzita alle affermazioni di Brizio, addirittura invita il segretario a “non perdere tempo per rispondere all’ex primo cittadino”.
Si passa poi alle interrogazioni e parte il Consigliere D’Agostino che chiede chiarimenti in merito al gelicidio dello scorso dicembre: risponde il Vice Sindaco Buratto raccontando quanto già sapevamo, e cioè che il piano neve è stato attuato, ma non è servito a causa della gelata improvvisa. Bene. Il consigliere incalza chiedendo perchè non ci sono state comunicazioni per dare indicazioni ai cittadini, Buratto non risponde.
Poi si passa alla chiusura di parte dei portici in occasione dei festeggiamenti per il centenario della gioielleria Faletti. Risponde l’assessore Pugliesi. Racconta la storia delle richieste di autorizzazioni, dei rilasci e sottolinea che il permesso prevedeva il passaggio per il transito dei pedoni. “L’evento si è svolto di domenica, la domenica la polizia municipale non presta servizio e non ha potuto rilevare quanto visto sui network. L’ufficio commercio ha prodotto gli elementi che il comando ha ritenuto troppo deboli per poter fare una sanzione, si è provveduto ad una formale comunicazione in cui si faceva rilevare il non rispetto della prescrizione”. Come qualcuno ha già detto, anche la questione sottoposta si è conclusa a tarallucci e vino. Fortuna che non ci siano stati incidenti. L’impressione, e il messaggio che è passato, è che la domenica si possono organizzare eventi, non attenersi alle regole, e non avere alcuna conseguenza. Trovo grave personalmente che l’assessore non si sia preso la responsabilità di far rispettare una norma (oltretutto era presente all’evento con altri membri della giunta, ma nessuno ha fatto caso all’infrazione), ma abbia lasciato la risoluzione del problema ad un funzionario, suo sottoposto.
Quando ho sentito le interrogazioni da parte della maggioranza ho pensato fosse la ciliegina sulla torta di un consiglio comunale basato sul nulla, invece il meglio doveva ancora manifestarsi. Sembrava di assistere ad una scenetta di “buona scuola”: gli allievi, quelli bravi, quelli della maggioranza, fanno domande, gli insegnanti, la giunta, rispondono con dovizia di particolari e salamelecchi, in un teatrino dell orrido che lascia sbigottiti. Il sindaco, la direttrice, guarda compiaciuta il frutto del suo lavoro. Il delirio! E poi il capogruppo di maggioranza che chiede di non ridere di tale scelta di fare anche loro interpellanze, perché è il modo che hanno individuato per far sapere alla cittadinanza tutte le belle cose che stanno attuando. Naturalmente tutti i consiglieri di maggioranza si ritengono “molto soddisfatti” delle risposte della giunta… ma vaaaa?
Il meglio di tutti però viene fuori quando il consigliere Capasso esterna di aver preso informazioni riguardo l’installazione del dispositivo semaforico di Devesi, direttamente in città metropolitana. Da notare che quel tratto di strada è una provinciale e fa capo a città metropolitana.
Con la chiarezza e l’educazione che lo distingue il consigliere PD espone le sue perplessità e chiede di conoscere le intenzioni dell’amministrazione.
Risponde il Sindaco piuttosto stizzito che ritiene “la delibera abbastanza chiara, più che un controllo legittimo”, le è parso un processo alle intenzioni della giunta.
Secondo il sindaco il consigliere Capasso avrebbe dovuto stare buono ed aspettare, insomma, attenersi alle regole, le stesse che ha dato ai suoi consiglieri.
Evviva la libertà di pensiero, evviva io cambiamento.
Di Cinzia Somma