Come cambia la gente. Non so se a voi e mai successo un caso analogo al mio.
Ora ve lo racconto. L’altro giorno sono stato costretto a fare una visita urgente in ospedale e il medico che mi ha visitato era lo stesso che avevo trovato in uno di quei tanti studi medici a pagamento che vanno di moda in questi anni.
Quando lo incontrai la prima volta, dopo aver versato la lauta parcella di 100 euro (Più Iva ovviamente), mi ritrovai un professionista serio e simpatico allo stesso tempo. Oltre che un medico oserei dire un amico. A fine seduta credevo anche che ci saremmo rivisti in una qualche altra grande occasione.
Lo immaginavo a casa mia la notte di Natale intento a scartare i regali mentre orgoglioso mi donava un portafogli in cuoio invecchiato. Immaginavo quel portafoglio tutto avvolto da una bella confezione colorata di rosso. Non è mio uso baciare sotto il vischio, ma se mai lo avessi messo attaccato alla porta, probabilmente ci sarebbe anche scattato qualcosa (parlo del vischio ovviamente).
Eravamo grandi amici durante quella prima seduta e andarmene dopo oltre 50 minuti fu quasi un dispiacere per me. Tornando a casa continuai a pensare a quanto fortunato fossi stato nell’averlo incontrato. Soffrii un po il distacco ma con il tempo me ne feci una ragione. Fino all’altro giorno quando lo rincontrai presso una sala della Asl locale.
Quell’uomo non era più lo stesso.
Non riuscì a proferire alcuna parola. Non mi si avvicinò neppure più di tanto e senza mai guardarmi in faccia mi fece uscire dallo studio con una ricetta medica e un ” infermiera finisca lei”. Cosa sarà mai successo? Chissà quali sofferenze starà passando? pensai inizialmente. Ma alla fine mi sorse un dubbio: sarà mica che nella parcella di 100 euro (Più Iva ovviamente) era compreso anche il medico “amico”?
Bisognerà mica chiedere al ministro della salute di inserire la parola umanità anche per le visite non a pagamento?
Mha.. chissà.. la prossima volta però porto la busta paga e mostro al medico la voce “trattenute” le quali comprendono anche la sua parcella nel servizio sanitario nazionale…
di Alessandro Baccetti