Incontro Arturo in un bar del centro cittadino, ho voluto conoscerlo perché mi aveva incuriosita la sua tesi sul mondo social, facebook nello specifico. So che ha parlato anche di noi e sapere che si sia laureato con 110 e lode mi ha inorgoglito, non fosse altro perché il “fenomeno” L’Altra Cirié è uscita a testa alta dalle sue considerazioni.
Oltre ad ascoltarlo, lo guardo attentamente: bello quasi da risultare imbarazzante, perfetto nei lineamenti, gentile nei modi, aggraziato nel manifestare le sue idee e pacato, espone ogni concetto con calma e sicurezza. Si vede che ha passione per tutto il lavoro che ha svolto per realizzare la sua tesi, ed è estremamente soddisfatto del risultato.
Classe 1996, attualmente fa la magistrale di comunicazione pubblica e politica, un percorso di studi molto vasto, sogna di fare ricerca in comunicazione. Gli piacerebbe anche fare ricerca di mercato, lavorare in università, ma è un percorso decisamente più lungo.
La tesi di Arturo si è basata su uno studio legato a facebook e la ricerca sul suo algoritmo.
Per la raccolta dati ha contattato 9 soggetti di 3 fazioni politiche diverse. Ogni giorno gli venivano inviati screenshot delle notizie che gli apparivano aprendo il social: gli screen erano quindi 10, 10, 10 per 9 soggetti per 6 giorni (1620 notizie in totale). Su questi solo 600 circa parlavano di politica e l’80% di questi erano coerenti con la visione politica di chi li riceveva.
Nel primo paragrafo della sua tesi analizza una serie di autori giuristi, e spiega l’impatto che ha l’ecochamber sui social network. “I social amplificano una tendenza umana, ossia danno più peso e raccolgono informazioni coerenti con la propria visione del mondo e della vita, per esempio, se io sono di sinistra, raccolgo più informazioni di sinistra, tutte le altre informazioni che sono di matrice politica diversa dalla mia, vengono praticamente ignorate.”
Adesso i social amplificano questa possibilità: “l’algoritmo, ti da le informazioni che vuoi ricevere, puntano alla soddisfazione dei loro utenti, per intenderci, se ti piacciono i gatti non ti mostra notizie riguardanti i cani.”
Questa teoria è provata scientificamente su un campione di 300 milioni di soggetti, su un campione più basso, la proporzione dovrebbe rimanere stabile. Arturo partiva da questo fenomeno, ma ha cercato di integrare la teoria dal punto di vista opposto.
In pratica aprendo il social network, senti parlare di politica da persone che la vedono come te e le notizie sono molto vicine a quelle che sono le tue idee. Fb non è neutrale, in sostanza sembra che tutti la pensino come te poichè i post che vedi sono vicini al tuo punto di vista, in realtà “lo scopo è quello di dare maggior soddisfazione all’utente, di escludere il confronto con tutto quanto è diverso e discordante dal tuo punto di vista”. Alla mia domanda se l’algoritmo tende ad “influenzare” il destinatario della notizia, Arturo risponde negativamente, la sola finalità è far sì che ciò che arriva sia di nostro gradimento.
Durante la stesura del capitolo della ricerca si è trovato spesso a vedere post che riguardavano il nostro gruppo fb “L’Altra Cirié” e questo lo ha incuriosito parecchio.
Intanto la sua ricerca è stata effettuata in un momento molto caldo a livello politico, eravamo infatti in primavera inoltrata e si stava provando a costruire l’attuale governo.
I post che vengono pubblicati nei gruppi hanno molta visibilità, sono “premiati” dall’algoritmo, motivo per cui i gruppi sono molto seguiti e di conseguenza le visualizzazioni amplificate. L’Altra Ciriè è un’eccezione, come gruppo, non perché sia meno seguito, anzi, ma perchè risulta moderato e neutrale. In genere i gruppi fb sono usati come strumento di campagna elettorale, che diventa una stanza in cui si pubblica un contenuto che viene successivamente condiviso e amplificato.
I gruppi neutrali come il nostro, invece sono più rari. Il bello è che si ritrovano tanto quanto i politici quanto i cittadini a discutere tutti insieme, quindi destabilizza il senso dell’ecochamber”. Sia politici che cittadini hanno lo stesso vantaggio a partecipare attivamente. Nella visione di Arturo questi gruppi di discussione non possono permettersi di proporre una votazione su scelte comuni, giusto il confronto, giusto il contenitore, ma non devono spingersi oltre.
“Fondamentale l’intervento degli amministratori che intervengono, rispondono ed eventualmente ribattono a contestazioni su loro affermazioni. I giornalisti, in Italia non hanno l’abitudine di interagire con il lettore e questo, secondo Arturo è errato perchè sarebbe il solo modo per creare un rapporto con il lettore, E’ giusto quindi pubblicare l’articolo online, ma sarebbe corretto e fruttuoso stabilire un confronto.”
E’ sveglio Arturo, attivo, e ha le idee chiare. Non si professa di uno specifico schieramento politico, si batte per la causa che ritiene giusta, sintomo di forte intelligenza. Sicuramente sta andando nella giusta direzione per realizzare i suoi sogni in ambito lavorativo. Non posso che augurargli il meglio e una vita di grandi soddisfazioni, non gli manca nulla!”
di Cinzia Somma