L’altro giorno chiamo mia figlia per chiederle cosa volesse da mangiare per cena. È un periodo che sta lavorando parecchio e non voglio che vada a letto affamata. “Un hamburger mi basta” mi dice. Sollievo. Non devo sbattermi a far bollire l’acqua, fare la pasta a cottura al dente, preparare il sugo con poco olio, scolare e far saltare la pasta in padella. Un semplice hamburger. Bene, ho tempo.
Attacco Netflix e mi siedo sul divano. D’un tratto squilla il telefono. “ Pa’ mi raccomando! Fallo cuocere con un ramoscello di rosmarino” e attacca. Rosmarino? E dove lo trovo un ramoscello di rosmarino? Vabbè metto le scarpe, salgo in macchina e vado alla prima bottega di frutta e verdura che trovo. Non mi oso comprare solo due ramoscelli di rosmarino quindi prendo un po’ di verdura, qualche frutto e alla fine chiedo la fatidica spezia. “No. Mi dispiace. Non ne abbiamo”.
Ok esco dal negozio e vado in un supermercato della zona. Prendo il cestino e cerco e ricerco ovunque. Nulla. Non lo trovo. Nel frattempo il carrello si riempie di cibo probabilmente inutile ma che, al momento, sembra essere indispensabile per la mia dieta: yogurt, affettati, latticini e anche un libro.
Ma io stavo cercando il rosmarino, penso tra me e me. Decido di chiedere ad una commessa che mi indica dei vasetti di spezie dove in uno compare la parola Rosmarino. “Ma io volevo un ramoscello semplice da far rigirare in padella insieme ad un hamburger per la mia piccolina che torna tardi da lavoro.” La commessa alza le spalle e allarga le braccia:”mi dispiace. Non c’è”. Mi reco in cassa, pago e risalgo in macchina. Non mi resta che andare in un centro frutta e verdura all’ingrosso. So che nella zona ce ne solo alcuni.
Ricordo di una insegna pubblicitaria che scorgevo spesso tempo fa e decido di andarci. Entro e do un’occhiata in giro. Il proprietario mi sta vicino e chiede se può essermi d’aiuto. I pomodori sono belli e rossi e le zucchine hanno ancora i fiori attaccati. Le mele verdi come piacciono a me e le fragole invitanti. Decido di prendere qualcosa ma mi viene detto che vendono solo a cassetta.
Ok. Prendo tre cassette assortite di frutta e verdura. “A proposito” chiedo, “volevo anche del rosmarino”. “Aspetti un attimo. Credo di averlo finito”. Avevo voglia di mettermi in un angolo accanto alle cassette dei cavolfiori e iniziare a piangere. Quando d’un tratto il garzone urla:” aspetta ne ho un paio di ramoscelli. Eccoli!”
Sono felice. Molto felice. Pago le mie cassette di frutta e stringo forte a me i ramoscelli di rosmarino come se si trattasse di un trofeo conquistato fino all’ultima sfida. La macchina è piena di cibo e so già che dovrò fare due giri per portare tutta quella roba su a casa. Ma la missione è compiuta. Ormai è ora di cena e tiro fuori la pentola antiaderente dove poter poggiare delicatamente l’hamburger su di un manto di olio extravergine d’oliva e due ramoscelli di rosmarino.
Squilla il telefono.”Pa’, non preparare cena per me. Mangio fuori. Ciao”
Il rosmarino è ormai imbrattato d’olio e non più utilizzabile. Lo osservo e sento una irrefrenabile voglia di parlargli. Fargli capire che sono obbligato a compiere ciò che tra un attimo metterò in pratica. “Nulla di personale caro rosmarino, ma adesso te ne vai a finire nell’organico. È stato bello conoscerti seppure dura conquistarti. Ma tutte le cose belle prima o poi finiscono.”
di Alessandro Baccetti