Entro nuovamente in questa grande stanza e mi siedo al solito posto riservatomi.
Un posto d’onore e da moderatore che condivido con un’altra donna. Un tavolo immenso quanto tutto il locale con tante comode sedie a fargli da contorno. I commensali invitati sono circa 4000 e per ognuno di essi vi è un posto personalizzato con tanto di nome e cognome.
La donna che mi sta accanto lancia una sfera rovente e la fa razzolare al centro del tavolo fino che non si schiude e ne esce fuori un pensiero. Da quel pensiero le menti degli invitati ne traggono idee e convinzioni. Qualcuno condivide e abbraccia quella sfera (seppure rovente) mentre altri la scagliano via con forza.
Qualcuno impreca perché il fumo scaturito dalla sfera è a suo parere nauseante, mentre qualcun altro si delizia di quell’essenza. In realtà sono molte le sedie vuote. Molte le persone che restano nascoste dietro le vetrate che affacciano al grande salone ed io stesso sono impegnato in altri compiti che mi sono stati assegnati. Ma sono molte anche le persone che si dileguano frettolosamente pur di non dover toccare la sfera infuocata.
Ieri durante quel lancio erano presenti anche dei giovanissimi che con l’entusiasmo che contraddistingue la loro età hanno deciso non solo di afferrare la sfera di metallo, l’hanno proprio voluta abbracciare e fare propria. Per loro scottarsi non è stato un problema e con le vesti bruciacchiate hanno continuato ad inveire contro chi, a loro parere, andava in una direzione inversa dalla loro. È stato anche bello ascoltare ed è stato altrettanto bello riscoprire che a Cirie’ e dintorni esiste ancora una gioventù attenta e combattiva. È però stato triste l’attimo in cui la sfera è stata lanciata addosso agli altri commensali offendendo, insultando e persino minacciando chi si rifiutava di stringere forte a se quella palla infuocata che credevano loro. Alcuni adulti sono rimasti impietriti di fronte a così tanta volgarità ed hanno abbandonato la sala in men che non si dica.
Siamo tutti usciti dalla sala con il nostro bagaglio di idee e di convinzioni intatto e allo stesso tempo di colore diverso da prima. Chi rattristito e chi felice di aver giocato con il fuoco della sfera. Ma purtroppo la questione a quanto pare non si è chiusa e, sebbene la sfera sia stata rimessa nell’armadio insieme a tutte le altre, qualcuno continua a minacciare gli organizzatori dell’evento di ieri mettendo in mezzo famigliari e amici.
Non sono i ragazzi di ieri, ma degli adulti che credono di poter portare in vetta alla torre il loro stendardo. Una torre nella quale si possono appendere solo bandiere che non puzzano di maleducazione e di arroganza.
Non era questo lo scopo della serata di ieri e non è questo lo scopo di nessuna serata a venire. Quindi rilassatevi adesso, perché la sfera si è raffreddata ed è stata riposta nell’antica libreria situata in solaio.
Quindi a questo punto i legittimi proprietari della sala, alla prossima minaccia rivolta a loro e ai loro famigliari, saranno costretti ad invocare il Sinodo della giustizia.
Ci sembra assurdo, in fondo era solo “una palla rovente ormai spenta”, ma se proprio non riuscite a farne a meno non vediamo altra via d’uscita.
Ci sono regole che vanno rispettate e persone che vanno tutelate.
Buon proseguimento a tutti.
L’Altra Cirie’ c’è!
Post scriptum: sfere magiche per stasera?
di Alessandro Baccetti