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La legalità è una cosa seria

Posted on 2 Dicembre 20196 Dicembre 2019 by Cinzia Somma

«La Legalità è una cosa seria. Non possono esserci compromessi. Tutto ció che assicura la legalità deve essere perseguita. I “se” ed i “ma” aiutano la “zona grigia”. Per questo siamo un po’ più preoccupati».

Partiamo da questa citazione di un cittadino casellese scritta sui Social Network per parlare del rifiuto della maggioranza del Comune di Caselle di aderire ad “Avviso Pubblico”, la rete di enti locali, fondata il 22 maggio 1996, che
concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della
cittadinanza responsabile, “il contrasto alle organizzazioni criminali – si legge nella Carta d’intenti – e l’impegno diretto delle istituzioni territoriali nell’affermazione di regole civili e democratiche e di percorsi di sviluppo che superino le attuali marginalità in cui vivono troppi segmenti della società” (Sito internet www.avvisopubblico.it ndr) ed alla sua “Carta etica contro l’illegalità” .

C’entrerà, per caso, la costruzione dell’Open-Mall, il mega Centro commerciale più grande d’Europa sul prato antistante l’aeroporto?

“A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina” (citazione solitamente ed erroneamente attribuita ad Andreotti, detta in realtà da Pio XI ndr).

Lo abbiamo chiesto direttamente a Mauro Esposito neo-consigliere del gruppo “Ricominciamo per Caselle” , libero professionista, oggi sotto protezione dalle Forze dell’Ordine per aver denunciato loschi figuri appartenenti alla ‘Ndrangheta che stavano facendo fallire la sua azienda: per puro caso è scampato ad un attentato dinamitardo sotto casa sua.

«No, quella “Carta contro l’illegalità” non è stata appoggiata per altre ragioni. L’operazione dell’Open Mall (prima aree ATA), che per altro io approvo, ha però un grosso problema che risale all’epoca della redazione del piano regolatore, tant’è che ho più volte detto che sarebbe corretto intestare una piazza alle vittime dell’area ATA; io la considero la più grande
speculazione edilizia fatta da personaggi che si sono mossi nel torbido e probabilmente stanno continuando il loro operato sotto false spoglie in altre zone. Aziende anonime con sede in Lussemburgo prima e Svizzera adesso che nascondono, dietro società fiduciarie, soggetti casellesi e non, molto noti. Attenzione che non mi riferisco assolutamente all’operatore che sta sviluppando il progetto che considero, per le informazioni in mio possesso, molto affidabile e serio»

Si sa che alla ‘Ndrangheta fa gola l’edilizia e gli appalti. Anche questa megastruttura sarà al centro di questi interessi?

«Sì, per me al cento per cento, se ci entrerà oppure no dipenderà dalla rete che tutti sapremo creare; bisogna tenere gli occhi aperti, perché l’organizzazione criminale potrebbe entrarci anche per vie traverse e con l’aiuto di qualche colletto bianco “di buona reputazione” eludendo tutte le
precauzioni che pensiamo di aver messo in atto.
Caselle ha avuto diversi arresti tutti quanti nei cantieri edili. Quando io nella mozione scrivo “con le superficialità non sempre inconsapevole della committenza”, il sindaco mi sembra non preoccuparsi minimamente di chi sono queste persone (la committenza intendo), non so se abbia speso qualche attimo per fare una ricerca, più volte mi ha detto e fatto intendere che sono mie invenzioni.

Eppure gli interrogatori di questa gente di Caselle, venuti fuori nell’operazione Minotauro, sono in rete nel sito del Partito Radicale.
Ascoltandoli ci si rende conto di che cosa hanno fatto. E’ vero alcuni di loro non sono neanche stati indagati, ma non tutti i comportamenti possono trovare un riscontro nel codice penale, esiste un codice etico che deve colmare le lacune del sistema legislativo ed è in questa zona
comportamentale che si insidiano i pericoli maggiori, la zona grigia. Vi faccio un esempio: se io frequento dei delinquenti, ma non mi vengono rilevati dei reati, la magistratura non può far altro che emettere un provvedimento di non luogo a procedere, ma la società civile nell’applicazione del codice etico non può riservarmi dei ruoli chiave, deve
emarginarmi, non è possibile che questi soggetti diventino punti di riferimento anche per la politica locale e non».

Ricordo solo che, come scritto nel libro “Vite in Scatola” curato dal sottoscritto e dall’amica giornalista Paola Simona Tesio, a proposito del nuovo Open Mall, ci fu “l’approvazione di una delibera che, di fatto, permetterà la realizzazione in tempi brevi di questo progetto di shopville.

Tale deliberazione fu operata nella seduta del consiglio comunale di Caselle
Torinese del 9 aprile 2013, dalla nuova Giunta comunale rinnovata, guidata da un altro sindaco, Luca Baracco del Pd, ma sempre pare con la “regia” occulta del già citato Giuseppe Marsaglia, attualmente assessore alle Politiche delle Infrastrutture Pubbliche. All’ordine del giorno di quella
seduta consiliare vennero messi infatti, come punti, la “variazione strutturale n.1 al PRGC ai sensi dell’art. 31 ter della Legge Regionale n 56/77 e s.m. ed i. – Adozione del progetto preliminare” e subito di seguito proprio “ Aree ATA, Subambito A-B – approvazione Accordo Procedimentale”.

In seguito Marsaglia (citiamo per dovere di cronaca ndr) nel 2015 venne condannato a un anno e quattro mesi accusato di tentata concussione. La vicenda riguardava la costruzione di una rotonda: secondo il pm Gianfranco Colace, che aveva chiesto una condanna a un anno e otto mesi, Marsaglia,
in cambio della realizzazione dell’opera, avrebbe cercato di imporre con efficacia intimidatoria, chi doveva essere licenziato e chi no ai vertici della ditta.

La conversazione era stata registrata da un ingegnere della ditta, che aveva sporto denuncia. La pena è stata tutta scontata.

Lei nel suo libro “Le mie due guerre” (edito da La Nave di Teseo+ ) sovente parla di un Politico di Fama: per caso è l’ex sindaco ed ex assessore alle Opere Pubbliche di Caselle Giuseppe Marsaglia?

«Mi avvalgo della facoltà di no rispondere»

Esiste dunque davvero una “zona grigia” qui a Caselle?

«Assolutamente sì come in altre realtà locali, ma questo non lo penso io, è
putrtroppo un dato acclarato e riferito da persone ben più preparate ed autorevoli del sottoscritto. E’ esistito e forse esiste ancora, un “Sistema Caselle”. La “zona grigia” potrebbe trovare un grande ostacolo proprio con l’adozione del Codice etico di Avviso Pubblico, ma sapete bene com’è andata.

Peraltro apprendo che anche il PD, partito a cui aderisce il Sindaco, ha scelto di adottare nello statuto (art 20 bis) una norma di autoregolamentazione proposta dalla commissione antimafia, che
vieterebbe di assumere “certe” delibere o decisioni esattamente come il codice etico di Avviso Pubblico, ed anche questa circostanza mi fa capire che probabilmente la politica casellese ha un po’ le idee confuse, o forse non vuole che certe scelte anche se LEGALI, vengano impedite………” E il suo movimento politico “Ricominciamo per Caselle” da che parte si schiera? Destra, Sinistra…

«Il mio movimento era di centro-sinistra ma ora è staccato da tutto, è il partito della legalità. Ma il bello deve ancora venire!»

@@@@@
Carta di intenti di Avviso Pubblico
I punti forti dell’azione concreta che l’associazione si prefigge sono:
1) Aggregare tutti gli enti territoriali che abbiano già manifestato il loro interesse verso l’educazione alla legalità attraverso il finanziamento di progetti per attività di formazione nelle scuole o di sostegno alle
politiche giovanili.

Per aderire sarà sufficiente:

• la destinazione di una
quota del bilancio per le iniziative che l’ente stesso intenderà
promuovere e, ove possibile, la creazione di un apposito capitolo del
bilancio stesso;

• un atto di adesione formale (delibera) che, per ogni
ente, dovrà indicare un referente “politico” e uno “amministrativo” per
tutte le future iniziative;

• il versamento di una quota associativa
proporzionata al numero degli abitanti.

2) Promuovere:
• percorsi di formazione scolastica (tutti gli enti si devono impegnare, in base alle loro competenze, per l’attivazione di percorsi di educazione alla legalità, alla democrazia e alla solidarietà nelle scuole del proprio territorio;
• percorsi di formazione sul territorio (azioni rivolte ai cittadini utili a far
comprendere, ad informare);

• coordinamento tra amministrazioni e scuole per concrete iniziative contro la dispersione scolastica;
• percorsi di formazione per gli amministratori e i dipendenti pubblici;
• (per questi percorsi, in particolare, attivare una solida collaborazione con
“LIBERA, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e le associazioni ad essa aderenti, valorizzando il patto di aiuto e sostegno reciproco tra enti
territoriali e mondo dell’associazionismo, in un rapporto dialettico e costruttivo).
3) Promuovere iniziative di solidarietà tra enti (cooperazione sia in manifestazioni di solidarietà attiva sia in progetti concreti ).

4) Studiare delle procedure semplici che consentano agli enti di agire in perfetta trasparenza (ad esempio procedure in materie di appalti, gestione delle discariche, smaltimento dei rifiuti urbani).

Impegnarsi per lo sviluppo efficace di politiche giovanili concrete.

di Davide Pelanda

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