Prima di iniziare permettetemi una piccola digressione: sentiamo spesso dire che le parole sono importanti, ma a volte anche una singola lettera può esserlo, prendiamo ad esempio Lucio Dalla: se gli avessero tolto una lettera, ad esempio la D, non avrebbe avuto alcun successo, tutti avremmo passato il tempo a chiederci “alla cosa?” e nessuno avrebbe ascoltato le sue canzoni…
Oggi è ferragosto, giornata nata e nota per celebrare un periodo di riposo.
Mi piace raccontare aneddoti, per esempio, quando fui assunta, ormai 22 anni fa, presso la cooperativa di cui ancora faccio parte, non si lavorava in questa ricorrenza, poi con la concorrenza, i cambiamenti vari nella grande distribuzione, ci siamo dovuti adeguare, ora il 15 agosto è una giornata lavorativa “quasi” normale, ma quelli che, come me, hanno un contratto vecchio, hanno ancora la possibilità di dare o meno la disponibilità per questa data e per le altre cerchiate in rosso sul calendario.
Forse questo piccolo “privilegio”, retaggio del passato, rende me, e quelli che come me hanno un contratto vecchio, un po’ retrogradi.
Ricordo che tutte le domeniche ci venivano offerte colazione e pranzo con una vasta scelta di brioches e pizza; naturalmente tutto questo a discrezione del direttore di turno e giustamente senza nessuna pretesa, certo che il gesto (non indifferente visto il numero di dipendenti) era ampiamente riconosciuto e contribuiva a creare un ambiente di lavoro sereno e collaborativo, con vantaggio anche per l’azienda in termini di resa e disponibilità.
Naturalmente gli anni son passati, le abitudini e le mode anche. In questo lasso di tempo ci sono state un sacco di proposte dal succedersi dei governi e dalle rappresentanze sindacali: apertura di mezza giornata nei festivi, chiusura totale, apertura 24 ore al giorno…. tra speranze varie (talvolta vane!) si è riusciti a raggiungere un compromesso.
Per esempio quest’anno, per il ferragosto, i grandi negozi hanno optato per l’apertura di mezza giornata, chi fino alle 13, chi 13.30 in modo da permettere ai lavoratori di trascorrere il pomeriggio in pieno relax con i propri familiari.
A quanto pare però le abitudini e le mode non sono le uniche cose a essere cambiate.
Sono cambiati, e molto, nel corso degli anni anche i rapporti tra le parti all’interno degli ambienti di lavoro e ciò che prima era riconosciuto (apprezzamento che si esprimeva anche in gesti tangibili, come la colazione offerta) oggi appare sempre più come “atto dovuto”, le ragioni di questo cambiamento sono numerose e varie: dall’impoverimento del mercato del lavoro, alla perdita di tutele che qualche tempo fa apparivano scontate e anche ad un impoverimento culturale nella gestione delle dinamiche all’interno dell’ambiente di lavoro.
In questa fase di transizione, in cui contratti vecchi e nuovi coesistono sotto lo stesso tetto, si deve quindi rinunciare a quelle piccole gratificazioni del passato, a quei piccoli gesti e parole che davano valore all’impegno profuso e alla passione con cui ci si dedicava al lavoro: sentirsi fare i complimenti, o anche solo ringraziare “dalla” direzione pare non si usi più…
Per questo motivo è corretto esprimere il nostro sentito grazie “alla” direzione, anzi a tutte le direzioni dei centri commerciali, che tanto si sono prodigate per ottenere questo straordinario risultato: farci lavorare “solo mezza giornata” nel giorno di ferragosto.
In realtà il grazie andrebbe esteso anche agli studenti, che sono coloro che si sacrificano venendo a lavorare nei fine settimana, anche questo permette a noi “vecchi” di passare i giorni di festa con le nostre famiglie.
Io sono grata particolarmente alla beata gioventù perché lavoro a domeniche alterne e perché mi fanno capire (quando passano metà del loro turno a chiacchierare allegramente nel retro o a messaggiare in magazzino) che i tempi stanno cambiando e io son troppo attaccata al passato, diciamolo pure: sono decisamente retrò.
Eppure continuo ad ascoltare Lucio Dalla con la “D” e a dare disponibilità nei giorni festivi, infatti oggi lavoro.
Buon ferragosto a tutti!
di Cinzia Somma
Bell’articolo Cinzia! Brava 👏👏👏 è vero…i tempi sono cambiati e con esso tante altre cose si sono “adeguate” resta il fatto che i vecchi contratti sono quelli che hanno dato l’opportunità alla nostra azienda di arrivare ed essere quella che è oggi! Noi ne siamo consapevoli ed orgogliosi perché abbiamo sempre fatto del nostro meglio per rendere possibile tutto ciò! 👍