Nino Costa: poeta tutto da scoprire

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Entro a casa come sempre. È ora di pranzo e mia moglie con mia suocera sono lì, sedute a tavola ad aspettarmi. Hanno lo sguardo triste e non capisco perché. Niente di grave, sicuramente, altrimenti lo avrei saputo. Saranno cose loro e faccio finta di niente. Ma l’atmosfera non si scalda e io non riesco a mangiare se c’è tensione.
“Che avete? Sembra che vi è morto il gatto. Ma non abbiamo gatti. Almeno non mi risulta.”
“Niente, tranquillo. Gli agnolotti li vuoi in bianco o al sugo?”
“Fate voi. Sapete che ingurgito qualsiasi cosa sia commestibile. Comunque non me la contate giusta. Che avete?”
“Non te lo dico altrimenti ci prendi in giro come al solito. Quindi mangia e stai tranquillo.”
“Prometto solennemente di non prendervi in giro. A meno che sia una questione talmente assurda è palese. In quel caso prometto di uscire e ridere in Piazza! Ok?”
Mentre parlo mi accorgo che ci sono tre libri sul tavolo.
“Cosa sono quei libri? Da dove escono?”
“Fanno parte della mia collezione. Sono le poesie su NINO COSTA.”
” ne ho sentito parlare molto. So che è seppellito al cimitero di Cirie’. So che è seppellito proprio accanto al proprio giovane figlio che è morto durante la seconda guerra mondiale. In realtà è da bambino che mi reco al cimitero, ma non so dove sia seppellito. Ma c’entra con la vostra tristezza?”
“Abbiamo riletto la poesia del Pare scarpon. E ci siamo nuovamente commosse. Ogni volta che la leggiamo ci emozioniamo e gli occhi diventano lucidi.”
“Dai! Voglio leggerla anche io. Ma non fatemi piangere, devo tornare a lavoro!”

PARE SCARPUN

“Qualcosa ho capito, ma traducete, grazie! Il piemontese lo capisco in una percentuale variabile.. ”
Mia suocera legge la poesia in dialetto e mia moglie me la traduce all’istante.”
“Ma è bellissima! Mi immagino il padre che ha la sensazione di non riuscire a rivedere più il figlio partito per la guerra. Si rigira nel letto e pensa che se c’è l’ha fatta lui nella guerra passata c’è la farà sicuramente anche suo figlio. E allo stesso tempo suo figlio al fronte che pensa di non riuscire mai più a rivedere suo padre e che rigirandosi nella branda pensa che se c’è l’ha fatta a salvarsi dalla guerra suo padre, il miracolo potrebbe arrivare. Ma che brivido! Ma è fantastico! Perché non lo insegnano nelle scuole? Ecco adesso mi avete fatto commuovere anche a me. Grazie!”
“Ce ne altre” risponde mia moglie. “Quando ero piccola mamma e nonna me le raccontavano e me le leggevano. Molte le so ancora a memoria.”
“Dimmene una!”

PAROLE SANTE
“Ok! Questa l’ho capita. Abbastanza..”
“Quando ho saputo di aspettare Sarah ero molto giovane”
“Si, ricordo.. C’ero anche io!!”
“Bene! Questa poesia la leggevo spesso e mi ha aiutato ad affrontare questa nuova avventura”
Sono un po invidioso. Sarei dovuto essere io ad aiutare la madre di mia figlia ad affrontare la nascita della mia prole . Ma poi leggo e rileggo la poesia e capisco che non sarei mai riuscito a far entrare nella sua testa tanta tranquillità e serenità come invece era riuscito Nino Costa a fare.
Ma chi era Nino Costa? Ho un sacco di appunti da sfogliare è un sacco di cose da studiare. Non mi fermo qui! Proseguo la ricerca. Se qualcuno vuole aiutami ben venga! Intanto proseguo perché quest’uomo mi ha dato dei brividi. E non lo ha fatto solo con me. Addirittura Papa Francesco al suo arrivo a Torino ha voluto leggere in pubblico una sua poesia. Un grande Ciriecese di cui non dobbiamo perdere memoria.
La ricerca continua…

 

Di Alessandro Baccetti

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