Ciriè ai tempi del far west: sedicesimo capitolo

La pioggia batteva ininterrottamente sui crateri che imperversavano lungo le strade di Ciriè City.

I bambini erano in costume da bagno e si tuffano nelle buche delle vie. Ma per il resto la città era davvero spenta. I gringhi erano appoggiati alle scale del saloom bevendo whisky e fumando tabacco scadente. Nessuno parlava. Silenzio assoluto.

Anche i bambini se li si guardavi da vicino ti rendevi conto di quanto fossero tristi. Malgrado si buttassero in quelle improvvisate piscine, non sorridevano né urlavano. Si avvicinavano alle buche, si tappavano il naso con la mano destra e uscivano dalla pozzanghera dalla parte opposta per far spazio al bambino che si trovava dietro di loro.

Lory Girl, la temuta sceriffa, passava se è giù per le strade a controllare che non ci fosse nulla fuori posto. Ma iniziava a sbadigliare anche lei. In lontananza intravide la Cinzia Girl e si ricordo di un paio di promesse fattele un tempo.

Doveva evitare quella donna. Quella strana donna che agitava le braccia in lontananza come per farsi notare. Quindi poteva girare a destra.

Ma vide il campanile e pensò che avrebbe rischiato di incontrare quel pretaccio che proprio non riusciva a mandare giù. Restava solo la strada del saloon. Decise che era la strada meno pericolosa. Lungo la via la Francy si avvicinò con una finta macchina fotografica e appoggio’ la testa alla spalla dello sceriffo puntando l’aggeggio contro di loro. “Facciamo una foto? Dai sceriffo! Una foto insieme!”

Lory guardò la strana ragazza e la sua finta macchina fotografica. “Stai bene, donna?” Le chiese. Ma prima di poter ricevere una risposta la Francy era già sparita. Continuo’ a camminare verso il saloom e iniziò a scorgere le facce dei suoi nemici in lontananza. “Mi divertirò un po’!” Disse a bassa voce parlando tra se e se. “Allora gringhi, che mi dite?

Passavo da queste parti e pensavo che sarebbe stato bello ricordarvi che IO sono diventata sceriffo mentre voi siete rimasti quello che eravate prima: il nulla…ah, ah, ah,!” “Donna! Sei sceriffo ma di cosa?” La voce arrivava da dietro. Si voltò all’improvviso e vide un temuto Gringo chiamato Riksav man. Conosceva quell’uomo solo di nome. Sapeva che era il braccio destro di Breeze.

Pensava fosse sparito dopo l’ultima elezione. Lo avevano dato per morto. Anzi a pensarci bene fu proprio un suo Marshal ad averle riferito di averlo crivellato con venti colpi di pistola. “Cosa vuoi uomo? Non eri morto?” Chiese la donna. “Chi io? Figurati. I tuoi uomini non avranno certo il mio scalpo!” Disse il Riksav. “Dopo che avete esiliato il Breeze mi sono dedicato allo sport.

Vedi quei bambini che si buttano nelle pozzanghere tutti diligentemente e in ordine? Bene stanno seguendo un mio schema. 4-3-3. Li porterò in cima alle Classifiche di tutta la contea.” Da dietro un uomo passo’, supero i due e senza mai volgergli lo sguardo disse ad alta voce, ridendo: “se usi quello schema ti conviene lanciare una palla a quei ragazzi!” “Eh? Che dici? Una palla? In pozzanghera? Però… potrebbe essere un’idea…”

Dal Press, il giornale cittadino Giacu man intravide l’uomo e la donna parlare, prese la macchina fotografica di Roby Girl e si lanciò per immortalare quell’incontro. Nello man dalla sua scrivania non poté fare a meno di assistere alla decisione del suo collega.

Tirò un pugno sulla scrivania e imprecò: ” Ecco! Un’altra foto sprecata! Per tutti i diavoli, come glielo spiego che le foto costano! Cosa crede? Pensa che vendiamo più giornali se mettiamo in prima pagina quei due? Almeno se uno dei due fosse steso a terra.

In quel caso si che avremmo aumentato le vendite del Press. Ma finché sono in piedi entrambi a chi vuoi che interessi?” Me era troppo tardi e il Giacu si era già avvicinato ai due. “Sorriso? Dai! Una foto per il giornale.” I due si avvicinarono e si fecero scattare la foto. Sorridenti e felici. Ma Luca boy appena assistette alla scena non riuscì a resistere e si intromise dietro i due facendo il famoso gesto delle corna con entrambi le mani.

La foto sarebbe venuta bene, era sicuro! Mentre tutto scorreva lento si videro arrivare decine e decine di Carrozze che trasportavano merce maleodorante. Il puzzo era insopportabile. Si fermarono in uno spazio appena poco distante dalla piazza e gettarono quei rifiuti proprio in centro e a cielo aperto. “Che diavolo sta succedendo? Cose è quella roba?” Chiese Franco man. Lo sceriffo si voltò, osservò, e rigirò il capo verso le scale del saloom “Niente. È solo spazzatura. Dicono che devono metterla li.

Altro non so…” ….continua

di Alessandro Baccetti

More from Alessandro Baccetti

Simone: la sua storia

E chi lo ha detto che gli eroi stanno solo sui libri...
Read More

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *