Mi ha accolto nella sua splendida casa, poco fuori dal centro, Valeria Astegiano, la signora più chic di Ciriè.
Sorride imbarazzata, ma è lusingata per questa mia definizione. Legata allo stesso uomo da oltre 47 anni, la Signora Astegiano è diventato un personaggio noto per essere una persona dotata di notevole poliedricità.
Bella, solare, dinamica, decisamente acculturata, instancabile lavoratrice, un vulcano di idee e di buon gusto.
Volto noto nella nostra città per le sue attività che la vedono coinvolta in svariati impieghi: giornalista saltuariamente per i giornali locali, inviata speciale per manifestazioni fuori porta, insegnante alle scuole elementari fino alla pensione, ed ora arredatrice per i suoi appartamenti del Bed & Breakfast, che ha istituito con il marito.
Parliamo di tutto un po, cominciamo con i viaggi che adora fare, sempre in coppia con Ferrero, il suo consorte. Dopo il matrimonio si trasferisce con sacrificio da Alba a Torino, dove vive nella zona di Italia 61.
Mi racconta della sua scoperta di Ciriè, un paese chiuso, piccolo, con poche attrattive di cui non conosceva nemmeno l’esistenza. Non so se se ne accorge, ma io ho l’impressione che esca una nuvoletta dalla mia testa come a rispondere “un po come adesso…”
Ha visto cambiare la nostra città, “dal ’75 una bella progressione di uffici, servizi e negozi, ora è tornata indietro di oltre 40 anni”.
Giustifica il tutto perché colloca Cirié nelle “terre di mezzo”, fra la città grande e le montagne, quindi è “difficile che si caratterizzi per qualche cosa”.
In quegli anni di crescita si era contraddistinta per i servizi: l’ufficio del commercio, l’ INAIL, il tribunale; poi con la digitalizzazione, non si è più avuta la necessità di tutti questi uffici, e così la scelta di trasferirli o chiuderli.
Ricorda con amore i luoghi della sua infanzia, ma oggi vive la distanza come un’opportunità per tornare sulle sue colline, “quella è casa sua, il luogo che l’aspetta”.
Cresciuta da una madre belga e da un padre cuneese, in una casa dove c’era molto lavoro, commercio, impresa, perché il papà aveva una società di autotrasporti, un distributore di benzina e diversi negozi, l’imperativo era “ordine e sorriso!”
Ha sempre lavorato, sin da bambina, perché quella era la regola in casa Astegiano, non c’era possibilità di scelta; poi, come tutte le ragazze di buona famiglia, frequentava la scuola di francese, di ricamo, perché questa era la regola.
Passava le estati dalle suore, ad imparare a cucire… e in casa sua, ha ancora delle sedie che ha ricamato personalmente.
Attualmente alterna i viaggi che sono la sua passione, alla gestione del Bed & Breakfast, che in realtà lascia fare al marito “mi sembra giusto”, dice, il suo ruolo in questa avventura è un altro: arredare, scegliere i materiali e tutte le rifiniture, curate nei minimi particolari. Un monolocale gioca sui colori del verde o del blu e caffettiere, sedie, quadri, richiamano lo stesso colore con tonalità diverse. L’appartamento che mi ha fatto visitare era molto glamour e posso confermare che il buon gusto è evidente.
Altro discorso che affrontiamo la politica. Iscritta al PD da sempre, e’ stata consigliere comunale dal 2006, con il primo mandato di Brizio, dona il 2% della denuncia dei redditi al partito, candidata alle ultime elezioni amministrative nella lista di Capasso.
Sta leggendo il libro di Renzi, che trova molto scorrevole ed interessante; si augura che il PD di Cirié, dal quale si è dissociata dopo circa 8 mesi dalla disastrosa sconfitta delle elezioni dello scorso giugno, cambi un po, che lasci spazio ai giovani, che ci sia un riciclo di persone, ma soprattutto che le “vecchie guardie” lascino il posto e diano un reale segno di voler cambiare. Si augura che segretario, coordinatore e l’intera segreteria sia formata tutta da persone nuove, con nuove visioni e nuovi progetti.
“Cambiamento” è un termine che usa spesso quando tratta questo argomento.
La sua non è una passione politica, ma culturale, come lei stessa la definisce. Il suo interesse sta nel vedere da vicino come si raggiungono determinate decisioni o come si costruiscono progetti per la città; non ha e non ha avuto ambizioni di una qualsivoglia carica.
Si è ritrovata in una politica per di più composta da uomini: ambiziosi, carrieristi e poi i peggiori: quelli che attendono.
E’ una signora super impegnata: va in palestra, fa corsi di meditazione, si dedica al giardinaggio.
Ricorda ed è ricordata dai suoi allievi con molta tenerezza. Qualche mese fa ho partecipato ad un evento per i 25 anni di un’associazione sportiva, e la sua ex allieva di scuola Barbara (ora sua insegnante di fitness) le aveva chiesto di aprire la serata.
Per quanto riguarda l’attuale amministrazione, ha un’idea molto chiara: tutte brave persone, ma carenti di esperienza. Giusto che ci siano giovani, ma hanno molto da studiare. Naturalmente voleva che vincesse Capasso e ritiene ancora adesso, a distanza di un anno, che sia stata un’occasione persa, ma tra gli altri candidati sindaci, Silvestro e D’Agostino (non menziona la Franza in quanto per il ballottaggio si era apparentata con Capasso), non ritiene nessuno di loro in grado di ricoprire il ruolo di sindaco.
Si augura che questa giunta sia propositiva e attuativa, perché c’è molto da fare. Spinge ad impegnarsi con la comunicazione, che anche lei trova carente. La città deve inserirsi maggiormente nei circuiti di altre idee, altre città, altri personaggi.
Si augura che ci sia maggior coinvolgimento dei votanti alle attività politiche, che l’interessamento ritorni alto, ma soprattutto che da parte dei partiti-movimenti politici si faccia qualcosa per avvicinare i cittadini alla cosa pubblica.
di Cinzia Somma