Vi capita mai di pensare a come verrà visto il nostro vivere tra cent’anni? Riuscite ad immaginare cosa balzerà nella testa dei nostri bis-bis nipoti leggendo un nostro post? Scriviamo d’impulso cercando di farci comprendere dai nostri contemporanei, ma che ne sarà del nostro orgoglio di essere proprio come siamo?
Seguiamo delle ideologie che abbiamo deciso di fare nostre, ma tra cent’anni sarà ancora così? Magari tra così tanti anni Ciriè sarà già diventata una metropolitana dalla quale ci si potrà muovere senza limiti verso tutto il resto del mondo.
Chissà, magari osservando un passaggio a livello, i nostri eredi rideranno e condivideranno le fotografie delle sbarre abbassate come reliquie. Forse gli uffici cittadini saranno spostati in un residence con adiacente un centro commerciale dove con una carta di credito si potrà ordinare la cena e allo stesso tempo pagare l’energia elettrica e l’utenza della nuova forma energetica che sostituirà il gasolio e il metano.
O forse non esisterà più la carta di credito. Forse alla nascita a tutti verranno inseriti dei microchip dove saranno aggiornati dati anagrafici, patrimoniali e personali di ogni singolo individuo.
Chissà quante risate si faranno i nostri discendenti guardando tutta quella gente in coda alle poste. E chissà cosa penseranno di tutti questi contatti fisici e mentali superflui a cui siamo abituati noi oggi. Tra cent’anni la gente magari non dovrà neppure incontrare altra gente per sopravvivere.
Il Palazzo Doria sarà un monumento nazionale che i turisti verranno a visitare da ogni dove. Certo la facciata interna sarà completamente restaurata come quella esterna. Chissà le risate che si faranno nel vedere le foto di una impalcatura prima e le foto del palazzo tutto scrostato dopo i lavori di restauro.
I ragazzi avranno degli spazi dedicati solo a loro dove ci sarà musica ballo e divertimento senza dover ricorrere a droghe o alcool per far passare le ore. Chissà che risate si faranno nel vedere lo Skate Park sigillato. E cosa penseranno guardando una foto delle strade deserte e delle stazioni che “portano lontano”, affollate?
Tra cent’anni magari non ci saranno più distinzioni tra la gente perché semplicemente ognuno deciderà di essere quello che al momento gli passerà per la testa. Magari dovranno solo aggiornare il microchip, ma poi saranno liberi di vivere come meglio crederanno. Chissà le risate quando scopriranno che ai vecchi tempi vinceva il più forte. Colui che dettava legge e regole era semplicemente il più ricco e il più possente. Bhe forse adesso non rideranno poi così tanto…
Ma se invece tra cent’anni Ciriè sarà diventata una città fantasma? Se tutti saranno scappati dalle nostre strade perché nessuno offriva loro nulla?
Allora resteranno solo ruderi di edifici abbandonati e polvere ad aleggiare sulle teste dei turisti alla quale il navigatore avrà fatto fare il “giro lungo” per arrivare altrove…
di Alessandro Baccetti