Adesso vi raccontiamo la storia di questo albero. Avete tempo? Bene. Prendetevi qualche minuto e partiamo.
Allora, dobbiamo un po’ tornare indietro nel tempo ed arrivare allo scorso anno quando, passando per la città, intravedemmo un povero e triste albero a cui era stata tolta ogni dignità.
Era l’albero in Piazza San Giovanni ed era addobbato più che a stile Natale a stile Hallowen. Ma non era il due novembre bensì l’otto dicembre.
Chiedemmo spiegazioni in Comune e ci rendemmo disponibili, per l’anno a venire, di rendere quell’albero di Natale degno di essere vestito a festa. Ci dissero di non preoccuparci e che sarebbe stato tutto possibile. Fino a qui tutto regolare. Una svista mettere quelle luci striminzite ad un albero in pieno centro città. Può succedere.
Ma adesso torniamo ai giorni nostri. Troviamo una ditta disposta a costo zero ad addobbare il nostro albero. Si avete capito bene. A costo zero. Ricordo ancora il giorno in cui ricevetti la notizia.
Ricordo che andai dall’albero e gli parlai per diverse ore. Gli spiegai che questo Natale sarebbe stato diverso da quello trascorso. Nessuno si sarebbe più preso gioco di lui . Finalmente avrebbe potuto indossare un abito su misura talmente colorato e luccicante che tutti si sarebbero fermati ad osservarlo.
Nessuno si sarebbe più permesso di ridere di lui. Era felice, si vedeva. Lo salutai promettendogli nuovamente che l’era del ridicolo era terminata e che il Vento sarebbe finalmente Cambiato.
Ma non avevamo fatto i conti con l’oste. Chiedemmo al Sindaco se fosse ancora intenzionato a darci il permesso per mettere in pratica questo piccolo progetto.
Ci aveva promesso un anno prima che non ci sarebbero stati problemi quindi era solo un proforma. Avrebbe solo dovuto dire si. Nessuna spesa. La ditta avrebbe fornito gli addobbi e l’installazione delle luci. La Ditta è una delle Ditte più precise e serie della zona e ogni lavoro sarebbe stato in regola.
Siamo a fine novembre e i tempi stringono.
E adesso iniziano i problemi: ci viene detto “vedremo”. Poi che non si può fare perché(notizia dell’ultima ora) già un’altra ditta lo farà. Allora chiediamo se si può fare su un altro albero (con l’albero di Piazza San Giovanni avrei chiarito io in qualche modo) e ci viene detto di sì, ma a qualche condizione.
Prima bisogna andare in Comune a parlare con gli impiegati per la questione del suolo pubblico. Poi bisogna ricordare che c’è la corrente elettrica da pagare (350 euro circa) tutte a carico nostro.
Ricordiamo loro che non siamo una associazione e non abbiamo soldi, ma nulla da fare: dobbiamo pagare.
Allora ci viene un’intuizione: e se chiedessimo a un paese che non sia Cirie’? Ed ecco arrivare Lanzo. L’assessore dopo aver ascoltato la proposta ci guarda e asserisce: cercatevi l’albero che volete, pensate all’addobbo e a tutto il resto ci pensiamo noi. Rimaniamo stupiti. “Ma il suolo pubblico? La luce? Le domande su carta bollata? i permessi?”
-“Tranquilli! State facendo una cosa per la Città di Lanzo e, appurato che i lavori saranno fatti in regola, vi è concesso.”
Allora non ci sembra vero. E finalmente capiamo che non è un problema di burocrazia, capiamo che nella nostra Cirie’ c’è un problema ben più radicato.
Forse nessuno vuole prendersi delle responsabilità che non le competono o forse semplicemente una idea dell’Altra Cirie’ è vista come una idea politica che potrebbe far pensare ai cittadini che esiste un movimento che si sta dando da fare per la città per le piccole cose che probabilmente alla giunta sfuggono.
Eppure era solo un albero. L’unica cosa che ci consola è che il nostro amico albero non è stato umiliato. Gli è stato piazzato al fianco un altro alberello tutto colorato ma lui è stato risparmiato.
Gli ho riparlato e dice che va bene così: meglio essere dimenticato che addobbato a hallowen nel giorno di Natale.
… storia a lieto fine. Complimenti alla giunta di Lanzo (ma anche con gli altri Comuni vicini non avremmo avuto nessun tipo di problema ad omaggiare loro qualcosa) e all’entusiasmo che mettono anche nelle piccole cose che riguardano la propria città.
Davvero bravi!
di Alessandro Baccetti