Prova a imbavagliarmi

Pare proprio che in queste settimane prenatalizie le notizie scarseggino in quel di Cirié, tanto che dopo la prima pagina della settimana scorsa dedicata all’ex porno attore per il suo ingresso nel mondo della musica Trap questo giovedì la prima pagina de Il Risveglio è dedicata ad una “non notizia” peraltro arricchita di molte inesattezze. Preciso che il caso della settimana che mi è stato dedicato è un minestrone di informazioni inesatte prese qua e là.

Quello che viene presentato come un lavoro di intelligence da parte della polizia municipale si rivela essere la semplice lettura di un post e di un articolo sul blog, corredato da foto che, a differenza di quanto é riportato dal giornale, è ancora visibile e consultabile online.

A quanto mi risulta non è la polizia municipale a sporgere denuncia in questi casi, trattandosi di “violazione di proprietà privata” la decisione di formalizzare una denuncia spetta al proprietario, quindi al Comune, chiaro che la scelta sia stata ponderata dall’amministrazione Devietti, scelta legittima, ma che mi sembra chiaramente un attacco personale ed un modo per screditarmi, vuoi per la figuraccia che ha fatto facendosi sottrarre l’albero di Natale dalla vicina Lanzo, vuoi perché l’unico modo che hanno di apparire belli e bravi é dire che gli altri son brutti e cattivi.

Rimango altresì sconcertata dal trattamento che il giornale riserva ad un blogger rispetto ad un giornalista: quest’ultimo gestisce la violazione di domicilio (motivazione della denuncia a mio carico) “con estrema ratio, ma anche con la consapevolezza del dettato costituzionale che ne tutela l’azione in buona fede” e il tutto non può valere anche per un blogger? Noi agiamo esclusivamente in mala fede? Boh…

Ci tengo a chiarire pubblicamente quella che è la mia posizione, cosa che ho già fatto quando sono stata convocata al Comando della Polizia Municipale, poichè il processo mediatico talvolta è più violento di quello in un’aula di tribunale.

A seguito di diverse segnalazioni e di quanto emerso nella commissione bilancio dell’11 settembre, nel tardo pomeriggio del 19 mi sono recata al Taurus per verificare lo stato dei locali.

L’ingresso principale era chiuso, quindi ho fotografato la devastazione dall’esterno, ma visto che volevo documentare lo stato interno, ho fatto il giro del locale fino alla rampa di via Mazzini, scoprendo con sorpresa che si poteva agevolmente accedere in quanto la porta era aperta.

Desiderando dare testimonianza e documentare quello che da più fonti mi era stato riportato, sono entrata, inutile dire che ho trovato strano non si fosse provveduto a chiudere il locali in maniera adeguata. Era evidente, anche ad una prima occhiata, che svariate persone mi avevano preceduta con tutt’altri intenti, e lo avevano fatto con estrema facilità, poichè il vetro della porta laterale era rotto e questo consentiva l’azionamento del maniglione antipanico senza problemi.

Mi sono quindi addentrata nel Taurus, scattando fotografie, ma senza toccare o spostare nulla e facendo estrema attenzione a non farmi male. Tutto il materiale prodotto, insieme alle mie osservazioni personali, sono poi diventati un post su Facebook nella serata stessa, a disposizione di chiunque volesse vedere lo stato di degrado di questa struttura. Struttura per cui noi contribuenti abbiamo speso dei soldi e ben altri sono già stati stanziati.

L’uscita è stata agevole quanto l’ingresso.

Per quel che valeva ho richiuso la porta alle mie spalle e mi son dedicata a condividere con i miei concittadini quanto avevo appreso. Sottolineo, ancora una volta, che nessun ulteriore danno è stato da me arrecato ai locali, e che nulla é stato toccato o asportato dagli stessi, la mia presenza all’interno del Taurus era solo a scopo informativo.

Questo post mi é costato una denuncia da parte del Comune per violazione di proprietà privata, tutto vero, me ne assumerò le conseguenze, resta il fatto che io non traggo alcun beneficio da questa attività, ma lo faccio per pura passione.

Ciò che mi stupisce però, è che a distanza di un anno dalla chiusura definitiva del locale, l’amministrazione Devietti non si sia preoccupata di mettere in sicurezza il sito, ma in una sola settimana dalla pubblicazione del post abbia provveduto a sporgere una denuncia a mio carico e a chiudere con un catenaccio la struttura.

Una struttura che avrebbe dovuto essere chiusa e sigillata era alla mercè di tutti e i risultati sono ben evidenti. Non è strano che si dia tanto risalto a questa “non notizia” e si glissi invece sulla responsabilità dell’amministrazione che avrebbe dovuto curare e mettere in sicurezza detti locali? Proporrei una riflessione.

Naturalmente prendo atto di quanto scelto dal sindaco di tutti, di tutti, ma a questo punto noi il mio, non ho altro da aggiungere in assenza di un avviso di garanzia, che se dovesse arrivare vi verrà comunicato da me personalmente, in tal caso ci saranno i termini per una difesa legale e verranno chiariti, in sede di processo le reali responsabilità di chi accusa e di chi viene accusato, nell’attesa mi permetto di suggerire, vista l’evidente penuria di notizie fresche, di rispolverare gli avvenimenti, meno pressanti forse dal punto di vista legale, ma decisamente più interessanti per capire il modus operandi di una amministrazione totalmente incapace di fare e decidere, riguardanti Rita Piccareta e il furto dell’identità.

Questo quanto accaduto. Mi auguro che nessun giornale scriva cose diverse da quel che ho dichiarato. Piuttosto mi metto a disposizione se volessero avere ulteriori chiarimenti.

di Cinzia Somma

 

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