Giorgia: Lei Balla sola

Oggi ho avuto il piacere di partecipare ad un incontro con l’onorevole Giorgia Meloni, nonchè leader del suo partito Fratelli d’Italia e, forte del suo 20% di preferenza nei sondaggi, anche leader dell’intero centro destra.

Il primo impatto è assolutamente positivo: bella, luminosa, una presenza scenica non indifferente, poi oggi, in mezzo ad oltre seicento sostenitori, era forte e coraggiosa, consapevole che ogni sua parola ed ogni suo urlo di sdegno, erano acclamati dalla folla con eguali grida di approvazione.

L’evento doveva essere una sorta di intervista condotta da Gian Marco Chiocci, direttore di Adnkronos, la seconda agenzia di stampa del paese, ma il tornado Meloni è talmente imponente, che sul palco si notava solo la sua presenza.

Giorgia Meloni e Augusta Montaruli deputato di Fratelli d’Italia

Ha toccato moltissimi argomenti durante quest’ora di oratoria: Europa, Covid, rapporti con i paesi mondiali, ddl zan e omofobia. Si è concentrata sulla sua creazione “Io sono Giorgia”, best seller, in barba a tutte le librerie che si sono rifiutate di venderlo, per ovvie ragioni politiche. “Non lo considero autobiografico, ma un semplice racconto di chi è realmente Giorgia Meloni, senza filtri, poiché quando sentivo parlare di me in programmi tv, non mi riconoscevo affatto”. Non c’è nulla di cui mi debba vergognare, nulla di cui mi vergogno. La sinistra mi definisce razzista, poiché non è in grado di confrontarsi con me. So argomentare, e lo so fare su un piano di logica, pertanto li faccio impazzire…” “Per tutti quelli che utilizzano luoghi comuni per definire la destra, considerandola analfabeta, col mio libro ho dimostrato di saper leggere e scrivere”.

Non ha paura di essere attualmente sulla cresta dell’onda, nè di poter cadere dall’alto, come è capitato al collegha Matteo Renzi poichè comprende la responsabilità del suo lavoro, di ciò che dice e di ciò che fa, la sua unica paura è deludere i suoi sostenitori, ma “per fare la fine di Renzi bisogna essere Renzi e io per fortuna non sono lui”.

Sa di avere fatto una scelta coraggiosa e sconveniente non accettando compromessi con l’attuale governo, in maniera convinta ha deciso di far parte di quel 5% di deputati all’opposizione, e il risultato di questa scelta conferma la sua determinazione e coerenza. Non avrebbe potuto prendere una decisione differente (e più azzeccata, aggiungo io!).

Una piccola parentesi la Giorgia nazionale l’ha dedicata anche a quelle persone che nel corso degli anni la hanno volgarmente definita “pesciarola, carciofara, vacca” “Ho imparato da anni a non prendermela, trovo che ci sia una cosa preoccupante, che non è il livello degli insulti, ma il soggetto da cui provengono, è una forma di debolezza, di insicurezza, di incapacità. La gente offende perché non sa parlare”.

Dimentichiamoci dunque della Meloni che ha (forse) involontariamente tradito e danneggiato gli italiani, votando leggi ad personam come il Lodo Alfano ed il Legittimo impedimento e il sostegno dato all’alleato Berlusconi per la storia di Ruby, riconosciuta come la nipote di Mubarak. Ha sostenuto e votato la Legge Fornero e il reinserimento della tassa sulla prima casa (Imu). Anche il Fondo Salva Stati fu istituito dal governo che lei appoggiava. Bene! La Giorgia di oggi è diversa, più matura, più consapevole.

Le farebbe piacere se al Quirinale salisse Berlusconi, l’alternativa sarebbe Mario Draghi, ma non l’ha ancora inquadrato; “probabilmente con quest’ultimo presidente della Repubblica si andrebbe subito a votare. E non posso desiderare altro, soprattutto in questo momento”.

Il suo obiettivo, prevedibile, è arrivare alle prossime elezioni con una maggioranza assoluta per poter finalmente attuare il programma di Fratelli d’Italia senza troppi intoppi.

Gli anni passano e le persone cambiano, non dimentichiamo infatti che la Meloni è in politica da oltre un quarto di secolo, anche con importanti ruoli di governo e istituzionali (ministro, vicepresidente della Camera e deputata), come possiamo convincerci che ciò che non ha fatto in tutto questo tempo, lo farà una volta al governo?

Che dite? Che sia la volta buona che un politico invece della solita campagna elettorale cominci a fare promesse che riesce a sostenere? E che invece di pensare a sè stesso abbia veramente a cuore le sorti e il benessere del proprio popolo?

chi è pronto a darle fiducia?

di Cinzia Somma

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