Che serata ragazzi, quella di ieri sera per la presentazione dei 4 candidati a sindaco della città di Ciriè. Ve la siete persa? Ve la racconto io!
Il raffronto è stato condotto dal direttore del settimanale Il Risveglio con l’appoggio del collaboratore Andrea Trovato.
I candidati hanno atteggiamenti diversi: Ferrara è sorridente e sereno, D’Agostino tranquillo, a suo agio, la Devietti sembra stanca, Silvestro ha un sorriso stampato sul viso che pare una paresi.
Le domande sono svariate: dalla percezione sociale post pandemica, ai lavori che hanno interessato il centro storico ed il suo futuro, toccando Ciriè “città dei servizi”, passando per gli impianti sportivi e arrivando al trasporto ferroviario.
Per Ferrara, che è particolarmente preoccupato per l’aumento del numero di disoccupati, è importante rafforzare i meccanismi già attivi sul territorio e aiutare le famiglie soprattutto in ambito scolastico; è necessario prevedere un aumento degli scaglioni ISEE e migliorare la qualità dei pasti, nonchè di potenziare i servizi pre e post scuola.
Per i lavori di Via Vittorio esprime molta perplessità. Al momento dell’insediamento, la giunta Devietti aveva un progetto su cui lavorare, che poteva essere modificato se non di completo gradimento e che sarebbe stato finanziato con contributi regionali e non avrebbe pertanto gravato sulle famiglie, invece ha preferito accedere ad un mutuo che pagheremo noi per intero. Un appunto anche sulle numerose barriere architettoniche che avrebbero dovuto essere eliminate completamente, invece sono ancora quasi tutte li. Per Ferrara, al termine dei lavori, Via Vittorio Emanuele deve essere pedonalizzata.
“A Ciriè non c’è tutto. Questo è un territorio in sofferenza e se perdiamo tanti cittadini ogni anno è perchè Ciriè non è cosi attrattiva. Se per fare una mammografia bisogna andare a Strambino, non va tutto bene. Prendiamo atto della realtà e lavoriamo”.
“Lo sport è il vaccino più efficace contro la criminalità” per Ferrara. E’ necessario ampliare la piscina, richiedendo finanziamenti e creandone un’altra all’aperto. Prima di costruire un palazzetto dello sport bisogna progettare un’area sportiva in ogni quartiere.
Per Davide D’Agostino la Ciriè post pandemia è rivelatrice di una nuova classe di poveri o in sofferenza. dovrà essere capacità dell’amministrazione mettersi di fronte alle nuove difficoltà e a tutte le modifiche che sono la conseguenza diretta. Trova però confortante l’aiuto che si danno i cittadini tra di loro, soprattutto nei quartieri e nelle borgate.
Sui lavori di Via Vittorio Emanuele, D’Agostino, vista la condivisione del percorso, immaginava una nuova cittadina: un luogo di ritrovo, un salotto per le famiglie. Ha avanzato una proposta sperimentale affinchè il tratto riqualificato sia pedonale la domenica, il passaggio veicolare solo fino a via Fiera (per poter parcheggiare in Piazza Castello) e mantenere l’ultimo tratto pedonale sempre.
Ciriè “città dei servizi” è solo un ricordo per Davide D’Agostino, oggi è rimasto ben poco. L’ospedale cittadino è un vaso di coccio rispetto ad Ivrea e Chivasso, anche i medici preferiscono andare in altri nosocomi per fare carriera. “Vedo un orizzonte fosco poichè molti primari sono prossimi alla pensione. Abbiate il coraggio di capire cosa non ha funzionato”.
Sulla questione sport propone di ripristinare prima i campi già esistenti, poi eventualmente pensare alla costruzione di un palazzetto dello sport. Lancia una riflessione sull’area di Via Monte Angiolino, che non essendo gestita, rischia di venir danneggiata in poco tempo.
La Devietti ha una visione tutta sua della città: la fotografia del post pandemia è senza dubbio di una città provata, ma che ha avuto molti sostegni dal comune (buoni spesa per le famiglie) e assistenza per gli anziani. Per i giovani ci sono stati i centri estivi e sono state aumentate le ore per i ragazzi con più difficoltà.
La rivalutazione di Via Vittorio è stata voluta fortemente, con il fine lavori del terzo lotto bisognerà rivedere tutta l’arteria veicolare. Ciriè deve essere nuovamente attrattiva e attraente. “Si può pedonalizzare o no, ma dobbiamo trovare soluzioni che tengano conto anche delle criticità. Solo con l’ultimazione del terzo lotto lavoreremo per trovare una soluzione condivisa”.
Per quanto riguarda la città dei servizi, per il sindaco “a Ciriè c’è tanto: a Ciriè c’è tutto. C’è un ospedale, c’è l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate e abbiamo ottenuto il via libera per far ritornare l’ufficio di prossimità del tribunale.”
Questione sport: la Devietti ribadisce che ci sono tantissime associazioni sportive e molti impianti sono stati rimessi a posto. La piastra di via Monte Angiolino non è distante dal centro ed ha attrattive per molti sport. L’idea di creare un palazzetto dello sport presso la ex cartiera ciriacese è realizzabile e sarà il primo progetto di cui si occuperà questa amministrazione, se dovesse venire confermata
Infine Silvestro: per lui il post pandemia ha lasciato una comunità smarrita.
Sulla riqualificazione di Via Vittorio Emanuele si esprime testualmente: “questa via è costata un patrimonio, abbiamo tolto il porfido che poteva essere risistemato (……), non è stato preso un euro di finanziamento.
Ciriè città dei servizi: “il comune di Ciriè non ha un perito informatico”
Per quanto riguarda la questione sport, in sala, quando Silv ha preso parola, si mormorava “palestra da roccia, palestra da roccia…”, ma lui la prende larga. “I nostri ragazzi hanno bisogno di impianti sportivi e non di parco giochi. Ci sarebbe il Battandero, che sarebbe solo da riallestire, poichè è strutturalmente a posto, ma il nostro sindaco lo mette in vendita. Mancano solo gli spogliatoi in via delle spine e quanto possono costare ? 10 mila euro? ….peccato che la struttura di via delle Spine è in concessione fino al 2031, dubito che i gestori acconsentano a modificare la destinazione d’uso, ma così, questo lo aggiungo io, lui non ci è arrivato.
“E poi viviamo in un paese con le montagne accanto! Non vogliamo fare una parete di roccia”?! Lo ha detto! ossapev!
Mi è capitato di uscire qualche minuto dalla tensostruttura e a dirla tutta ascoltavo anche i commenti di chi mi sedeva dietro e pare che l’opinione comune fosse che le domande sembravano calzare a pennello solo per il consigliere Silvestro. Personalmente non credo che il direttore, persona generalmente corretta e per niente partigiana, volesse indicare una scelta di voto, anche perchè se così fosse, Silvestro sarebbe (per me è) il primo da escludere dalla scelta, poichè non ha fatto proprio una bella figura con le sue risposte.
In conclusione: mi spiace aver visto l’attuale sindaco un po spenta, stanca presumo, per Davide D’Agostino continuo a provare stima e trovo che sia l’unico ad avere una vera passione per la politica. Sono certa che il lavoro da sindaco sarebbe un hobby tanto gli piace e gli calza.
Ferrara è stata la vera scoperta: gradevolissimo, con modi cortesi, anche quando veniva punzecchiato rispondeva con estrema gentilezza, ma altrettanta precisione, preparato, presente, sul pezzo.
Silvestro… che dire? Niente di nuovo all’orizzonte. Per me la sua carriera di consigliere finisce qui.
di Cinzia Somma