Un uomo tutto d’un pezzo, un uomo che non ha prezzo: è stata una piacevole scoperta quella dell’uomo Luigi De Magistris, che ho avuto il piacere di conoscere in occasione della presentazione del suo libro “Attraverso Napoli” presso il Centro Commensale Binaria di Torino, che vi invito a frequentare.
Luigi De Magistris ha un curriculum di tutto rispetto, dopo la laurea in giurisprudenza ottenuta con il massimo dei voti, ha intrapreso la carriera di magistrato operando presso la Procura della Repubblica di Napoli per poi divenire Sostituto Procuratore della Repubblica al tribunale di Catanzaro.
Lascia la carriera da magistrato per dedicarsi alla politica, poichè si rende conto di quanto il “malaffare” nelle regioni che vive quotidianamente sia legato al mondo della gestione del bene pubblico.
Dal 2011 al 2021 viene eletto Sindaco di Napoli con oltre il 60% delle preferenze; ricorda il giorno della sua prima elezione con una partecipazione popolare altissima, “era tangibile una forte passione politica, manco avesse vinto una partita importante il Napoli calcio”.
Nei suoi 10 anni è stato molto vicino alle famiglie di vittime di camorra, stabilendo una “connessione sentimentale” tra governanti e governati “chi vedeva le istituzioni come un nemico è diventato istituzione e avvicinare queste persone lo considero un grande successo”.
A tre anni dall’inizio del suo mandato, a ottobre 2014, viene sospeso dalla carica per uno strascico della precedente avventura lavorativa da magistrato: la mativazione è una condanna per illecito in atti d’ufficio, poi risoltasi in una bolla di fatto. Segno che il lavoro che sta svolgendo è d’impiccio a chi era abituato all’appoggio delle istituzioni per ottenere favori personali.
In questo frangente De Magistris rimane solo contro oOpposizione e giornali che gridavano alle dimissioni. “Anche chi era al corrente della mia innocenza, mi suggeriva di dimettermi. Un giornalista di Repubblica mi chiese “ora cosa fa?” “Faccio il sindaco di strada”.
Con quella risposta vinsesu tutti i fronti, grazie alla forza del popolo. La gente capì in quel momento chi era, quanto era temuto e quanto si batteva e si batte contro il sistema. “Ho costruito un rapporto di umanità con il popolo. Giornali, potere finanziario non avevano più valenza. La gente si era stretta attorno all’uomo prima che al politico e al magistrato”.
Non c’è bellezza senza giustizia sociale, le foto più belle (del libro, ma soprattutto quelle pubbliche) sono quelle in cui De Magistris si confonde con la sua gente.
“Rint e vic, nmiez allat” parole di una nota canzone di Pino Daniele sono state il segreto del mio successo con i napoletani, persone diverse che si sono “integrate” tra di loro”.
A questo appuntamento presso Binaria è intervenuto anche Pino Masciari, imprenditore italiano attualmente testimone di giustizia che ha raccontato la sua storia, a tratti tragica e incomprensibile, di un cittadino che si batte per la giustizia e la verità e si trova di fronte un muro di omertà, di complotti e complici nel malaffare italiano. Esempio vivente di quanto sia giusto denunciare, ma quanto sia altrettanto faticoso e complicato perchè il sistema non è propriamente lindo.
L’evento si conclude con una domanda a Luigi De Magistris: “cosa si può fare per cambiare la Campania?” “Mettere insieme la parte bella e reale che c’è nelle persone. Si può fare un lavoro di cucitura e riconnessione. Mettere da parte orgoglio e unirci nei valori morali… questo in Campania come in Calabria, ma avrebbe senso per tutte le regioni d’Italia”; cita il secondo comma dell’articolo 3 della costituzione italiana “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione….. è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale…”
Magari da soli non possiamo cambiare il mondo, ma possiamo andare in direzione ostinata e contraria.”
Un grande uomo Luigi De Magistris, avercene di politici così!
di Cinzia Somma