Come ti cancello l’affidamento diretto

Una domenica uggiosa quella del 4 novembre. Giornata partita in pompa magna con le celebrazioni ufficiali per il centenario della fine della guerra mondiale e conclusa con il concerto-spettacolo dei music piemonteis nella tensostruttura di Villa Remmert.
Una location fantastica, nel cuore della città ed immersa nel verde con un unico neo: è enormemente sottoutilizzata.
Agli sporadici eventi organizzati da chi gestisce la struttura durante la bella stagione, segue il lungo silenzio dell’autunno-inverno, periodo in cui qualsiasi cosa venga presentata nella tensostruttura non trova il supporto dei gestori del bar, prova ne è il fatto che né durante lo spettacolo dei music, né la settimana prima, all’incontro con Gianpietro, il papà di Ema pesciolino rosso, il bar fosse aperto.
Sembra quindi che i normali problemi dei titolari di “partita IVA” non siano avvertiti da chi gestisce lo spazio Remmert, vuoi perché il canone è irrisorio, vuoi perché il gestore si dedica anche ad altre attività. 
La gestione di uno spazio così peculiare ed articolato dovrebbe essere fatta in un’ottica di collaborazione e mettendo in sinergia competenze e idee, qui invece sembra che ognuno guardi esclusivamente il proprio orticello, senza curarsi minimamente di ciò che viene fatto o organizzato da altri, da questo punto di vista troviamo quindi molta affinità tra chi ha in affidamento (diretto) l’area e l’attuale amministrazione di Ciriè.
Ora possiamo capire che durante la settimana, senza alcun evento ci sia una moria di anime. Cirié non offre nulla e la gente non è abituata ad uscire. Ma quando gli eventi vengono organizzati e pubblicizzati con largo anticipo, è normale che si tenga chiuso il servizio bar? Per noi è fuori da ogni senso logico.
Bisogna anche dire che se i locali fossero aperti con una certa continuità la gente fidelizzata uscirebbe più volentieri (vedi caffè Grande in via Vittorio, sempre pieno di giovani fino a tarda sera, e da poco anche Dolom-ice e Nespresso dell’isola pedonale)
In questo clima troviamo allarmante la proposta ventilata dall’amministrazione di fare un gemellaggio tra la gestione della struttura Remmert e quella del Taurus.
I locali dell’area Remmert come si presentava domenica 4 novembre
Entrambi dovrebbero garantire un tot di ore di apertura giornaliero e serale in modo che i ragazzi (e non solo) che vogliono studiare, suonare o semplicemente incontrarsi abbiano uno spazio sempre a disposizione. Dare in gestione il Taurus agli stessi soggetti di Villa Remmert sarebbe deleterio.
L’augurio che ci facciamo è che l’affidamento del Taurus venga gestito e controllato in maniera capillare, senza lasciare nulla al caso, con paletti e vincoli che tengano conto delle reali esigenze degli utenti e che sfrutti appieno le potenzialità che il luogo ha, senza che si sbagli, di nuovo.
Un affidamento fallimentare come l’ultimo è da evitare assolutamente.
di Cinzia Somma e Dario Zabardi
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