L’alunno più buono d’Italia

Come si diventa l’alunno più buino d’Italia?? Io l’avevo immaginato ordinato, con quaderni senza segni rossi, con una calligrafia stile “Times New Roman” e cornicette perfettamente colorate a fine pagina; invece no, per essere l alunno migliore d’Italia, è necessario avere un grande cuore.

Questa è la storia di Luca, un bambino di 8 anni che frequenta la terza elementare, al quale proprio domani verrà consegnata l’onorificenza.

La vincita di Luca è legata a quella dell’uomo più importante della sua vita, suo papà Livio, ex pasticcere e, ho scoperto, anche collega presso l ipermercato di Cuorgnè.

Livio ha una disabilità che non gli impedisce di continuare a coltivare la sua passione per lo sport, corre in bicicletta (la sua è un triciclo, per la precisione!!!) e lo scorso anno e quest anno ha anche vinto il Giro d’Italia per il paraciclismo.

Da aprile, il fine settimana, padre e figlio partono per la meta di gara: Luca ha il permesso degli insegnanti per l uscita anticipata del venerdì pomeriggio; si carica lo zaino di compiti e di responsabilità.

Durante il week end Luca diventa coach, meccanico, cameriere, scarica le bici, aiuta papà, e chi ne ha necessità, a vestirsi, concede anche interviste e ovviamente è il primo a salire sul podio in caso di vittoria. Per Luca tutto questo non ha nulla di straordinario, è il suo modo naturale di approcciarsi alle persone… il cuore prima di tutto.

Chiedo pregi e difetti di questo piccolo eroe, e unanime, mamma e papà, rispondono: grande responsabilità e poco amore per l’italiano… ma in matematica è fortissimo! Si affrettate ad aggiungere Livio.

Per la premiazione di domani sono più emozionati Papa’ Livio e Mamma Emanuela… l’incoscienza della giovane età è meravigliosa. Concludo: sì è necessario avere un grande cuore, ma avere un grande papà fa la differenza… è imparare a volare anche senza avere le ali.

Di Cinzia Somma

Credit immagine: http://www.obiettivonews.it/

 

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