Pet therapy in ospedale

Sempre più spesso sentiamo parlare di “pet terapy”, ma di cosa si tratta in concreto??  di una terapia che, ovviamente con l’assistenza di specialisti quali psicologi e altre figure professionali del settore, crea un rapporto di fiducia tra pazienti particolari e animali domestici, quali cani, gatti, conigli, pappagalli e tartarughe.

Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento comportamentale, fisico e cognitivo.

Ci sono strutture più o meno vicine a noi che con la pet terapy curano malattie come l’autismo o l’ansia. L’animale ha il “dono” di innescare quei meccanismi di stimolo naturali…come giocare per i bambini o prendersi cura dell’animale stesso per gli anziani o i pazienti che soffrono di depressione.

In questi casi, i medici indirizzano i propri pazienti in  centri per la loro riabilitazione fisica.

Conosco persone che si sono avvicinate alla pet terapy senza aver mai avuto un animale domestico, ed i risultati sono stati tangibili.

Ci sono però anche quei pazienti che vengono invece ricoverati in strutture per patologie varie: interventi chirurgici, esami approfonditi, convalescenze…e lasciano a casa quegli animali che loro considerano a tutti gli effetti parte della famiglia; capita che questo distacco provochi nei pazienti quello stato di depressione che non sarebbe scaturito in circostanze normali.

Mi pare che in qualche ospedale o casa di riposo per anziani sia possibile far entrare gli animali domestici; ho visto scene di entusiasmo ed emozione da parte di pazienti ed animali che si sono rivisti dopo molto tempo…ed è stato bello. In realtà queste scene le ho viste all’esterno della struttura perchè il paziente aveva la possibilità di uscire per pochi minuti.

Non credo che nell’ospedale della nostra città sia fattibile far entrare animali neppure di piccola taglia, ma, vista l’efficacia di questa terapia, sarebbe possibile che si consentisse l’accesso ai migliori amici dell’uomo?? E a livello di igiene ci sarebbero norme da seguire?? Probabilmente non ci sarebbe libero accesso nelle camere o in reparti particolarmente rigidi nel rispetto delle regole igienico-sanitarie, ma delle salette apposta si potrebbero creare… è un progetto irrealizzabile?? Qualcuno lo ha già proposto ed è stato bocciato?? Sarebbe interessante scoprirlo…

di Cinzia Somma

 

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