Ciriè ai tempi del Far West: quattordicesimo Capitolo

Proprio mentre lo sceriffo si stava allontanando da Ciriè City per andare a far fortuna nella capitale, il vecchio eremita osservava da lontano quella carrozza variopinta allontanarsi.

Pensava che non avrebbe mai più incontrato quella donna. E soffriva. Soffriva tantissimo.

D’un tratto abbasso’ gli occhi che erano diventati lucidi e vide una piantina dove era segnato il percorso che lo sceriffo avrebbe dovuto fare. Guardò attentamente e si rese conto che se la carovana di Vito avesse seguito quel sentiero sarebbe stata vittima di una imboscata.

A breve gli Apache li avrebbero catturati. La sua eroina sarebbe stata legata ad un totem. Forse l’avrebbero anche sacrificata. Salì subito in sella del suo vecchio cavallo e raggiunse la carovana.

“Vieni via mia regina..ops, scusa. Vieni via sceriffo! E’ un’imboscata! Guarda!” Disse l’uomo mostrando il foglio alla donna. “Volevano farmi fuori! Per tutti i diavoli! Me la pagheranno! Ecco! Grazie per avermi salvato!” Disse lo sceriffo esterrefatta.

Poi si voltò e impreco’: “E tu, Vito l’alchimista! Non ti eri accorto di nulla?” Vito guardò la piantina e disse: “E’ che ne so io? Io sto andando a vendere la mia pozione magica. Mi avevano promesso uno spettacolo tutto dedicato a me. Non ho fatto domande. Mi hanno comprato un vestito rosso in raso prezioso. Guarda come sono bello! Mica sarà saltato tutto?”

Lo sceriffo non ci penso su più di un attimo e salì sul cavallo del suo salvatore. “Riportami in città, gringo! Devo regolare due conti!” “Ma sarai stanca, mia regina… ops mio sceriffo. Vieni da me a riposare un po’ e a mangiare qualcosa” La donna accetto’.

Fecero un viaggio lungo le praterie di Stura contry ed arrivarono nella casa dell’uomo. Era tutto molto cupo dal di fuori. La casa era in legno di cipresso e le travi ricoperte di erbaccia. Edera dappertutto. Alle finestre si intravedevano delle tende nere. Lory Girl iniziava a preoccuparsi un po’.

In fondo quell’uomo era famoso per essere un eremita. Non si sapeva nulla di lui in città, solo racconti di ragazzini che andavano a fargli scherzi e che venivano puntualmente rincorsi da quell’uomo con il fucile in mano.

Ma ormai era davanti alla porta e decise di entrare. Per lei fu una scena da brivido. La sua immagine era impressa in ogni dove. Le coperte, le tovaglie, i piatti, le tende, tutto aveva impressa la sua effige.

Vide anche stesa la biancheria intima dell’eremita ed anche quella era marchiata con il suo volto.

C’era anche un presepe che raffigurava i marshal come personaggi. Ma la statua della Madonna era a immagine e somiglianza sua. “Che succede? Dove sono? Tu sei pazzo! Portami subito via di qui!”

Mentre parlava puntando la pistola contro l’eremita si accorse che dondolava una losca figura su di una sedia a dondolo. Quell’uomo teneva una pistola in mano e a sua volta la puntava verso lo sceriffo. “E questo chi è? Sarete mica una di quelle nuove coppie di cui si parla in città? Guardate che io non vi sposo!”

“Tranquilla sceriffo. Noi siamo qui per te. I loschi personaggi di Ciriè City vogliono farti saltare in aria ma noi ti salveremo. Copriremo tutte le buche della City, faremo grandi feste, riverniceremo tutte le fontane della città e il tuo volto resterà impresso in ogni muro e in ogni staccionata.

Tu per noi sei tutto. Nessuno deve permettersi di dire mai nulla contro di te. Che dici? Ci stai?” Lo sceriffo abbasso l’arma che prima puntava contro l’eremita e disse:” cosa volete in cambio? Vi ho già detto che non vi sposo?” “A noi interessa solo che la tua figura sovrasti su tutto il resto. Non vogliamo nulla.”

“Fatemi uscire un attimo a prendere una boccata d’aria e vi risponderò subito”.

Lo sceriffo uscì e nel mentre i due uomini si sentivano soddisfatti. Erano certi di averla conquista. L’eremita accarezzava la tazza con impresso un cuore da un lato e la faccia dello sceriffo dall’altro. Il secondo uomo, commosso, guardava il soffitto dove, anche lì, era impresso un affresco raffigurante Lory Girl.

“MA VOI SIETE COMPLETAMENTE MATTI!!” A urlare era lo sceriffo appena salito in groppa del vecchio cavallo dell’eremita. “Metterò una taglia su quei due. Anzi no’ che vadano al diavolo! Io non voglio più vederli!” Penso’ infine lo sceriffo ancora traumatizzata. Continua ….

di Alessandro Baccetti

Credit immagine: http://www.giosby.it

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