Volevo fare una riflessione sulla gestione da parte dell’amministrazione comunale per quanto riguarda lo “smantellamento amianto” presso l’ex asilo Montessori.
Come ben sappiamo, i lavori sono già partiti, autorizzati dall’ASL , e naturalmente sono effettuati da una ditta competente, che lavora in sicurezza e che certamente svolgerà il tutto a regola d’arte.
L asilo sorge in mezzo a case, scuole e giardini, pertanto molti si sono chiesti se questo intervento non sia pericoloso o se si debbano prendere specifiche precauzioni.
Vero è che questo lavoro per noi, è opera straordinaria, per fortuna, non riesco però, a capacitarmi del fatto che un consigliere di minoranza, Franco Silvestro, chieda specifiche informazioni al Comune, in quanto, è risaputo che le fibre di amianto siano cancerogene, e per tutta risposta gli venga detto che ci sarà un incontro a porte chiuse con il responsabile del cantiere e alcuni funzionari comunali.
Il problema su cui vorrei soffermarmi è che, pur essendo certa che non ci si debba preoccupare per la nostra salute, perchè come qualcuno sostiene, non si sta disinnescando un ordigno esplosivo, pertanto non è necessario informare i vicini di casa, è l’atteggiamento di chiusura da parte del Sindaco e di tutta l’amministrazione nei confronti dei cittadini.
Perchè non viene data la possibilità ai ciriacesi di assistere a questo incontro??? Di ascoltare con le proprie orecchie ciò che verrà detto, di poter avere rassicurazioni dal primo cittadino, che si è definito “il sindaco di tutti” ancor prima di essere eletto? Ai Consigli Comunali la popolazione è invitata a partecipare, questo è un argomento che interessa ancora più da vicino i cittadini che non i dati di bilancio, perchè lasciarci fuori??
Sono sicura che da quell’incontro ne usciranno tutti rassicurati, ma non condivido questa chiusura… mi sembra quasi un volersela raccontare tra comari.
Mi auguro che il Sindaco di Cirè, Loredana Devietti, faccia un passo indietro nella sue decisione e apra le porte alla comunità, quella stessa comunità che le ha aperto le porte di Palazzo D’Oria.
di Cinzia Somma