Ed ecco la storia della squadra dei Blitz Cirie’ e delle sue peripezie raccontata da loro stessi. Nessuna polemica ma solo una esposizione dei fatti.
L’unica mia sensazione è che se davvero si vuole una soluzione la si riesce sempre a trovare. Una squadra cittadina che sta facendo grandi numeri anche a livello regionale merita di avere un posto dove allenarsi a dovere. E questo posto deve essere nella città di cui porta il nome.
Un accordo credo lo si possa davvero trovare. Il nostro assessore Buratto potrebbe non farsi perdere l’occasione di dimostrare che a Cirie’ non si vive necessariamente di solo calcio. Per quanto riguarda ciò che viene detto sulla cooperativa che al momento gestisce il campo “incriminato” prendiamo le dovute distanze in quanto a breve li incontreremo e sentiremo anche le loro ragioni e le loro storie. Ed ovviamente riferiremo.
“Il team disponeva di circa 45 ragazzi che regolarmente si allenavano presso il campo messo a loro disposizione dal Comune, in Via delle Spine, zona Ipercoop, a Ciriè. Durante le partite di campionato nazionale, la tribuna principale si riempiva ad inverosimile di spettatori, tifosi o semplici curiosi, attirati da questa disciplina spettacolare ed affatto noiosa ! la vicina pizzeria sfornava pizze per tutto l’incontro e a fine partita un bel panino di salamella con una birra fresca, suggellava il terzo tempo tra i contendenti.
Poi, un brutto giorno, il Comune decise di fare un bando per l’assegnazione dell’impianto sportivo ai privati. l’impianto se l’ho aggiudicò una cooperativa che disponeva di più risorse finanziarie dei nostri eroi della palla ovale. Così, vinto il bando, la cooperativa decise di aumentare decisamente i costi di gestione della struttura e i nostri ragazzi furono costretti ad emigrare altrove.
La struttura, negli anni è diventata via via sempre più lasciata all’incuria dei tempi, nessuno pare utilizzare ora, questo impianto. I Blitz nel frattempo, sono emigrati, prima in Via Biaune, poi a San Carlo e ora sono a Balangero. Ma il desiderio di ritornare alla loro prima casa è enorme. Chissà che il sogno non possa diventare realtà. L’intero movimento giovanile di Ciriè ne trarrebbe un grande giovamento e i nostri eroi felici.”
di Alessandro Baccetti