Non voglio discutere l’appalto dei lavori da parte del Comune alle ditte di zona. Non voglio discutere nemmeno i costi perché un lavoro ben fatto impiega tempo, ingegno e risorse ed è sacrosanto che le ditte non vengano sottopagate.
Da 2 settimane però vedo su Via Gazzera due cantieri appaltati da SMAT (società metropolitana acque Torino): hanno usato tutta la segnaletica necessaria per evidenziare i lavori in corso, talvolta hanno installato un semaforo per regolare il traffico automobilistico.
Un comune cittadino potrebbe aver da ridire se non venissero applicate certe precauzioni, ma sicuramente non potrebbe intervenire sul modus operandi dei lavori svolti. E diciamo pure che si va sulla fiducia che chi prende lavori comunali, li porti a termine secondo giudizio e buon senso. Però accade questo: il lavoro viene considerato concluso e la strada “coperta” con una bella colata di cemento.
Se non che, dopo poche ore, un buco evidente compare sul manto stradale appena ultimato. Buco che si è formato per il passaggio sulla strada principale (il lavoro era su una zona di parcheggio).
Vi immaginate cosa sarebbe accaduto se un’auto avesse parcheggiato il prossimità del rattoppo? Sarebbe caduta dritta dritta nel buco.
Tempestivamente sono intervenuti i vigili e la SMAT ha riaperto la buca per riempirla di sabbia e solo successivamente ri-asfaltare. Ora mi chiedo: lavori appaltati e valutati, pagati senza nessuna forma di contrattazione, ma non sarebbe il caso che un professionista tra gli impiegati comunali tenesse sotto controllo la situazione dei lavori? E che si accertasse che vengano fatti a regola d’arte?
Ancora una volta c’è andata bene, a tutti.
di Cinzia Somma