Sale e saloni

Causa lockdown e restrizioni varie, la nostra città è apparentemente dormiente; ciò che non si ferma, nonostante i blocchi, è il lavoro delle nostre forze dell’ordine, in particolare carabinieri e polizia municipale.

Gli argomenti di cui vorrei trattare in questo articolo sono due, diversi ma con un coefficiente comune, a parte il fatto che hanno “dato” molto lavoro alla pubblica sicurezza.

Cominciamo con la prima notizia apparsa su molte testate giornalistiche anche nazionali: immagino che ognuno di noi l’abbia letta e commentata, soprattutto perché protagonista dell’indiscrezione vi è un personaggio pubblico, capolista nell’attuale amministrazione in maggioranza Anna Vasciminno, ma anche qualificata professionista nella struttura ospedaliera cittadina da oltre 30 anni. Argomento di verifica una gara d’appalto per l’acquisto di camici da sala operatoria e la fornitura per i prossimi cinque anni. La truffa di alcuni operatori sanitari sarebbe nei confronti della ASL TO4 e l’accusa è di favoreggiamento di una specifica azienda, con “modifiche sul capitolato”.

Il giro di soldi è enorme, si parla di milioni di euro, di servizi e denari pubblici. Personalmente ritengo ci sia un conflitto di interessi nel ruolo della consigliera comunale, ma questo, che non è stato eluso a monte, è un problema che dovrebbe riguardare chi ha istituito la commissione.

Per quanto riguarda Anna Vasciminno ritengo sia corretto che venga svolta un’indagine ma trovo esagerata la sospensione dal lavoro, la firma in caserma 3 volte la settimana. La donna Anna Vasciminno non la conosco se non per il ruolo pubblico che ricopre, l’impressione che mi sono fatta di lei è di una persona perbene, sempre cortese e disponibile, pacata ma chiarissima quando si esprime dentro e fuori il consiglio comunale. Mi piacerebbe che non vengano aggiunti particolari non documentati sulla sua attuale situazione, che non vengano espressi giudizi sulla persona; con questo non dico che bisogna preservare a prescindere questo soggetto, ma lasciamo che le indagini facciano il loro corso, a mio parere Anna è innocente fino a prova contraria.

Il secondo argomento che ha fatto discutere sempre questa settimana riguarda il parrucchiere che, nonostante avesse chiuso la partita IVA 3 anni fa, continuava ad esercitare la professione come se nulla fosse. Di più non si sa, almeno, i giornali che ho letto non davano informazioni più dettagliate. Questa persona (che non conosco in carne ed ossa e di cui non mi interessa conoscere le generalità) ha scelto volutamente di “fare il furbo”, sapeva esattamente cosa faceva, è possibile giustificare un gesto simile? Personalmente lo considero al pari di tutti quelli che svolgono attività in casa propria o direttamente dal cliente: tutto rigorosamente in nero, in barba a chi si è associato con lo Stato, devolvendogli volontariamente e tassativamente almeno il 40% del proprio incasso.

Probabilmente è un mio limite, ma di questo secondo caso non riesco a dire che è innocente fino a prova contraria, chi ha sbagliato paga, chi lo ha fatto consapevolmente pagherà, così come chi lo ha fatto inconsapevolmente… perché la “legge non ammette ignoranza”.

di Cinzia Somma

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