Pulcinella e pantalone

La premessa per quanto sotto scritto è d’obbligo: non intende essere una denuncia per chi non rispetta le regole basilari del vivere civile, ma una richiesta di aiuto.

Questa è la situazione che si ripete ogni settimana, da oltre due anni a questa parte, poco prima dello svuotamento del cassonetto dell’indifferenziato.

Non so se si nota, ma all’interno dei singoli sacchi c’è ogni tipo di rifiuto: plastica, organico, vetro e quantìaltro.

Ho segnalato più volte all’amministratore questo schifo, ma a suo dire, non può fare nulla. L’ho incontrato personalmente solo una volta, ma non ho dubbi, è senz’altro una persona competente.

Mi sono impegnata facendo il giro dei condomini residenti nel palazzo per chiedere di avere ognuno il proprio bidone, firmando l’apposito modulo scaricato dal sito della CISA, ma ovviamente non tutti sono d’accordo. Visto che in settimana si riuniranno le commissioni comunali a cui parteciperanno anche i dirigenti del Consorzio, potrebbe venir sollevata la questione, magari…

Devo dire che se fossi io quella che mal differenzia, certamente non vorrei un bidone nominale, perchè pagherei un salasso di TARIP, mentre in questo caso la tassa viene divisa (nonsisainchemodo) su tutto il condominio.

Non essendoci l’unanimità dunque l’amministratore si è tirato (giustamente) fuori dalla questione.

Dunque chiedo al Consorzio CISA di poter avere un bidone nominale, spiego la situazione, ma nulla da fare. Le regole vanno rispettate e senza l’unanimità condominiale non si può fare nulla.

Anche Cisa sa il fatto suo e lavora bene, ma il mio problema non può essere risolto.

Allora dico “se comunico con l’amministrazione comunale, non può non considerare questo problema, perchè sarà comune anche per altri stabili.

E invece no! In sostanza mi viene detto che sicuramente gli uffici hanno sotto controllo questi casi, infatti è previsto un conguaglio sostanzioso per l’intero condominio.

Son sicura che gli uffici lavorino bene, il personale è sempre disponibile, la faccenda verrà gestita nel migliore dei modi, ma a questo punto, pur facendo con attenzione la racolta differenziata, devo pagare per il menefreghismo e l’inciviltà dei miei vicini di casa.

Eppure in questo caso, gli uffici non hanno potuto gestire bene, poichè il conguaglio è arrivato solo ad un numero ristretto di condomini. E non pensiate che la TARIP sia stata suddivisa equamente tenendo conto di millesimi e numero di occupanti, non è così. La suddivisione è stata fatta completamente a caso.

Bollette alla mano: qualcuno ha un importo totale dell’immondizia relativa al 2020 che supera gli 800 euro, qualcun’altro se la cava con poco più di 100 euro.

Converrete con me che, per un motivo o per l’altro, anche gli uffici non hanno conteggiato correttamente le ripartizioni del costo dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati.

Ora io non ho intenzione di pagare una tassa che non mi spetta, ma non so più cosa fare: se gli altri condomini non vogliono il cassonetto nominale, il problema non può essere mio.

La questione, principalmente è che tutti gli enti che ho contattato si sono dati delle regole che seguono puntualmente, ma queste regole portano al fatto che “il pantqalone di turno addà pagà”.

Complimenti a tutti per il lavoro svolto.

A chi posso rivolgermi per non avere sorprese all’arrivo della prossima bolletta? Ma soprattutto per poter pagare quanto realmente ho smaltito?

In realtà so anche chi deposita ciclicamente quei sacchi, devo denunciare la situazione ai carabinieri? Posso rivolgermi ad un legale?

Grazie anticipatamente a chi saprà darmi qualche dritta.

di Cinzia Somma

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