Ciao amici dell’altra Ciriè, vi scrivo su invito di Cinzia Dory Somma, sono un Torinese che 15 anni fa ha deciso di lasciare la sua bella Torino per trasferirsi nelle Marche, questa bella regione con mille campanili e mille dialetti che mi ha adottato e ormai mi sento un marchigiano.
Come voi sapete in questi giorni l’Italia, il centro Italia è martoriata da continue scosse, scosse che non distruggono solo case, chiese e qualsiasi altra struttura messa in piedi dall’uomo, ma distruggono anche la quiete interiore di noi persone, persone che devono fare i conti con un “bastardo”, lasciatemelo dire, che non ti avverte quando decide di venirti a fare visita.
Come dicevo prima, ti distrugge dentro in pochi millisecondi, ti ritrovi sballottato senza capire cosa ti stia capitando, se avrai un domani o no, in un attimo trovi solo la forza di pensare alle persone a te care che in quel momento non si trovano li con te, si perché una volta passata la scossa, no la paura quella resta, prendi un attimo di lucidità e dici “ ok io sto bene, ma gli altri?
Parte dellacittadina completamente distrutta dal terremoto
Allora prendi il telefono x chiamare a casa, ma le linee non funzionano, e li un altro tipo di paura perché pensi subito al peggio”. In tutta la mia vita nn ho mai sentito una paura così forte, si perché mi sono trovato a fare i conti con una cosa nuova x me, erano le 21.18 di mercoledì 26 ottobre quando tutto attorno a me ha iniziato a tremare e oscillare in maniera così forte che x un attimo ho pensato “ecco sono finito”, sembrava di essere in mezzo al mare in tempesta su una tavola con onde altissime, tanto che ogni tanto guardavo il pavimento x vedere se fosse caduto.
Parlando con molti marchigiani di nascita, tutti mi dicono che non ci si abitua a questo perché, anche chi ha vissuto il terremoto del 1972 ad Ancona o quello del 1997 delle Marche e Umbria, qui ha sempre “sgrullato” e lo farà sempre.
Cinzia mi aveva chiesto di raccontarvi le paure, le sensazioni l’emozioni
Bhe che dirvi paure tante, perché è una cosa che non ti aspetti e in un attimo ti porta via tutto ciò che hai costruito in una vita di sacrifici.
Hai la sensazione che ormai non hai più nulla e per un attimo più nessuno a te caro. L’emozioni sono tante, dal momento in cui tutto finisce di tremare, quando, facendo servizio di 118, presti soccorso all’anziana signora che ti dice che ha perso tutto, o guardando il tg vedi che nonostante tutto i bambini nelle tendopoli (ad agosto) o nei campeggi qui lungo la costa, ridono e giocano come se non fosse successo nulla, come….. ma loro lo sanno che ci dovranno fare i conti per tutta la vita con questa paura.
Andrea
Andrea Ligama con Cinzia Somma