Conosco moltissime persone e seppur ce ne siano parecchie che si sopravvalutano, molte hanno una bassa autostima. A volte penso che non si conoscano bene, che non si siano mai fermate a riflettere su ciò che realmente sono e valgono. Io riconosco in me mille difetti e altrettanti limiti, ma sono certa di essere una persona corretta e coerente. Non giudicatemi “boriosa”, ma in più circostanze mi son ritrovata a dire ai miei interlocutori questa frase “se c’è una persona corretta e di cui puoi fidarti ciecamente, quella sono io. Non son sicura di aver incontrato nel mio percorso un altro soggetto degno di pari fiducia”.
Allo stesso tempo tra i miei limiti e difetti devo ammettere di essere un po lenta nel recepire le reali situazioni che mi circondano, forse perché inizialmente mi fido, ma appena noto qualcosa di strano o ambiguo, comincio ad osservare finché sistemo tutti i pezzi del puzzle.
Ho dovuto fare questa premessa perché, considerando basica questa caratteristica, molto spesso rimango delusa dagli atteggiamenti della gente.Ho fatto volontariato e beneficienza senza aver ricevuto alcun beneficio, perché così dev’essere, se non una soddisfazione personale nel vedere i sorrisi delle persone che aiutavo.
La maggior parte delle volte impiegavo il mio tempo, eccezionalmente mie risorse personali.
Ultimamente tra i vari progetti c’era la consegna della spesa alimentare per le famiglie in difficoltà economica del territorio, in collaborazione con l’associazione a cui fa capo Luigi Ronzulli, la Misericordia SpA, con la quale avevo collaborato già in passato, ma di cui non sono mai entrata a far parte.
Oggi non mi sento più di sostenere questo progetto, che aiutava concretamente una ventina di famiglie ogni settimana, perché come sempre, nelle cose che faccio ci metto la faccia.
Nulla contro Luigi, l’associazione o le famiglie, ci mancherebbe, ma è arrivato il momento di fermarmi a riflettere, perché le cose non sono più così limpide: devo vederci chiaro, in primo luogo per me, e poi per rispetto delle persone che hanno creduto e mi hanno aiutato in questo progetto.
Ho compreso che molte famiglie vivono davvero nel disagio, ma anche che molte altre sono abituate a farsi sostenere e non fanno nulla per cambiare la loro situazione.
Ho capito che gli ISEE non sono affidabili e talvolta chi ne presenta uno rasente lo zero ha un’auto ed un tenore di vita decisamente migliore del mio.
Inoltre devo vederci chiaro su tutta una serie di situazioni e gestioni che tutto mi sembrano, tranne che solidali.
Io non sono così, voglio creare qualcosa con gente come me, che propone e realizza progetti per aiutare il prossimo, non per fini personali.
Comincio con Baccetti e Zabardi, miei fedeli compagni di avventura e di vita e chiunque voglia aggiungersi a noi, è il benvenuto.
Il mio contatto ce l’ha mezza Ciriè (e Dario asserisce sempre che l’altra metà può chiedermelo!), non siamo politici, non siamo affaristi, ci muoviamo per aiutare il prossimo.
di Cinzia Somma