C’era una volta, tanto tempo fa (due ore fa per l’esattezza), un ciriacese che voleva prenotare una visita presso l’ospedale di Cirie’.
Aveva fatto la coda dal proprio dottore e aveva ottenuto la tanto desiderata ricetta medica. A questo punto non gli restava che andare sul sito della aslTO4 e inserire i dati. Una volta inseriti però non risultavano posti liberi da nessuna parte. Allora questo signore ultra settantenne e invalido al 100 per 100 chiese aiuto a un amico che gli scarico’ una applicazione chiamata CUP.
Ma anche lì non ebbe fortuna e quel tipo di visita non era prenotabile online. Eppure era solo una visita fisiatrica. A questo punto non gli restava che fare il famigerato numero verde. Una volta fatto e dopo aver atteso per una ventina di minuti al telefono con la voce guida che insisteva per staccare la conversazione e andare a prenotarsi sul sito, ecco che ottiene una risposta.“Abbiamo posto per il 30 giugno a Castellamonte. Altrimenti slittiamo ancora” a questa risposta il signore prova a chiedere sottovoce “ non ci sarebbe posto all’ospedale di Cirie?” Ma dall’altro capo del telefono la voce si fa secca “a Cirie hanno l’agenda chiusa. Non si può! Volendo potrebbe andare all’ospedale direttamente e chiedere. Ma devo prenderle la prenotazione.” Con voce esula il signore risponde “quindi mi sta prenotando per poter prenotare?” “Esatto,”
Il signore si reca nel giorno e nell’ora indicata presso l’ufficio prenotazioni. Davanti a lui decine di persone vengono mandate via perché prive di prenotazione. Non si può prenotare senza prenotazione.
Ma finalmente arriva il suo turno e la signora dello sportello lo ascolta (o perlomeno fa finta di ascoltare) e a un certo punto senza neppure guardarlo in faccia gli dice “ abbiamo posto il 30 giungo a Castellamonte.” “Si lo so” replica il povero malcapitato. “ ma come le dicevo prima, vista anche l’invalidita, non si potrebbe fare la visita a Cirie?” “Cirie ha l’agenda chiusa. Non si può!” “Senta” replica il malcapitato “se mi dice dove tengono queste agende vado io a aprirle. Che ci va? Saranno in un cassetto. Le troverò e le aprirò una a una promesso!”
La segretaria però sembra non apprezzare la battuta e sempre con l’aria superiore di chi crede di stare “in alto” ribatte: “guardi io la prenoto, poi tra tre o quattro giorni lei disdice e riprova a fare tutta l’operazione di prenotazione. Magari nel frattempo l’ospedale di Cirie riapre le agende”.
Il nostro amico se ne va a testa bassa e torna a casa aspettando il 30 giugno e cercando di racimolare i soldi per il taxi (il nostro amico è pensionato ed è sulla soglia degli ottant’anni).
E mentre torna a casa pensa a quei maledetti cassetti degli uffici dell’ospedale di Cirie che tengono segregate le agende. Agende rigorosamente chiuse. Ah… se solo avesse le chiavi … dove le avranno lasciate?
di Alessandro Baccetti