La scorsa settimana si è riunita la III commissione consiliare, presieduta da Federico Ferrara, in cui si discuteva della delicata questione dell’emergenza abitativa.
Erano presenti l’assessore Sala, gli impiegati dell’ufficio politiche sociali Giustino Scotto e Simona Bellezza. Questi ultimi hanno spiegato in maniera chiara ed esaustiva tutti requisiti che devono avere i richiedenti alloggio e tutte le norme a cui gli uffici devono sottostare per fare una graduatoria a regola d’arte.
L’assessore Sala ha posto all’attenzione della commissione la bozza del regolamento per l’assegnazione degli alloggi sociali destinati ai nuclei in emergenza abitativa. Scopo dell’amministrazione è quello di fornire strumenti che garantiscano in maniera equa e trasparente il diritto alla casa. Nello specifico si è parlato delle assegnazioni con riserva, ovvero, al di fuori della graduatoria.
Oltre ai requisiti generali, si aggiungono dei requisiti specifici, spiega Sala; “per garantire una gestione trasparente, verrà creata una graduatoria in base ai punti assegnati e verrà aggiornata periodicamente”.
Ferrara richiede una modifica sulla composizione della commissione. Secondo il presidente dovrebbe essere formata in maniera equa da consiglieri di maggioranza e di opposizione. L’assessore sembra accettare la richiesta.
D’Agostino e Silvestro intervengono spesso per chiedere delucidazioni agli impiegati, ma se sono soddisfatti delle risposte per la loro completezza, non mi sembravano ugualmente contenti per l’organizzazione della gestione.
Scotto specifica che la modalità di assegnazione è sempre a discrezione del Comune; l ATC è proprietaria degli alloggi e li mette a disposizione, ma non si prende alcuna responsabilità per la scelta dell’occupante. Sul nostro territorio ve ne sono in totale 135, di cui 23 di proprietà del Comune; In un anno vengono assegnati un massimo di 3 alloggi.
Vi è inoltre una “commissione assegnazione alloggi” che ha sede presso l’ATC, ma è una commissione regionale, ha l’obbligo della verifica dei requisiti, nei casi di assegnazione con riserva.
I 2 anni di proroga sono una norma regionale, pertanto non dipendenti dal Comune.
Durante il suo secondo intervento Sala ha detto, nemmeno troppo velatamente, che la graduatoria è sotto gli occhi di tutti, la scelta dovrebbe essere semplice, quindi, ma l’assessore ha “il potere” di modificarla secondo le proprie considerazioni, dando le dovute motivazioni al resto della commissione.
Insomma, se non ho capito male, la scelta può essere univoca, ma la responsabilità risulterebbe collettiva, da spartire in parti uguali tra assessore e consiglieri.
di Cinzia Somma