Molto bella la mostra inaugurata a Palazzo D’Oria sabato 7 aprile. Sicuramente da visionare. L’esposizione comprende 20 opere principalmente di Romano Gazzera, ma anche dipinti di Alberto Savinio e Giorgio De Chirico, uniti in questa esposizione perchè legati da una forte amicizia.
Oltre ai quadri caratterizzati da fiori giganti, che rappresentano la supremazia della natura sull’essere umano, è possibile visionare foto e lettere che si scambiavano i tre artisti, queste ultime in particolare danno dimostrazione del legame che c’era tra di loro, senza nessun tipo di competizione: si leggono consigli e suggerimenti per le tecniche ed i colori da adottare nei vari lavori.
Molto curata nei particolari, ma naturalmente la direzione artistica del Dott. Giuseppe Novero e la partecipazione della Fondazione Gazzera, sono sinonimi di garanzia, non potevamo aspettarci di meglio.
Solo un appunto, da non addetta ai lavori e quindi ignorante in materia. La mostra è costata al Comune di Ciriè circa 60mila euro. Una cifra importante, che non voglio valutare se adeguata o meno all’evento. Sicuramente molti soldi.
Non ho trovato alla fine del “percorso” un registro o una sorta di diario in cui i visitatori potessero scrivere sensazioni a caldo di quanto appena visionato. Pensavo servisse ad avere un riscontro più o meno oggettivo del numero di persone passate di là. Ultimamente ho partecipato a 2 mostre e ad entrambe c’era un mega quaderno su cui scrivere. Naturalmente questi non avrebbero fornito dati precisi, probabilmente alle personali serie si distribuiscono cataloghi, brochure o biglietti da visita (naturalmente se l’artista è ancora in vita…) e questi danno un resoconto più o meno reale delle visite.
Per questa mostra nulla. Quindi la mia domanda è: a fronte di una spesa così ingente, come fa l’amministrazione a capire se i soldi sono stati ben spesi o scialacquati?
Con un registro indicativo dei passaggi si ha comunque uno storico su cui riflettere e confrontarsi nel momento in cui si voglia realizzare un’esposizione simile. Senza dati oggettivi, come può valutare se l’evento è stato un successo o un flop? E ancora, a fine mostra, come si dimostreranno i passaggi, i numeri verranno dati a casaccio?
Perchè in tal caso non va bene. E’ giusto valutare attentamente se investimenti di questo calibro portino oltre che cultura ed arte in una splendida città, anche vantaggi a livello economico: alberghi e ristoranti hanno riscontrato un aumento di lavoro?
Mi auguro che ci fosse un pallottoliere nascosto, e che l’evento non sia stato fine a se stesso, ma che si abbia un quadro preciso di quanto l’investimento sia stato valido.
Ah! Stavo per dimenticarlo, ma ci tenevo invece a fare i miei complimenti per l’organizzazione e la preparazione dei ragazzi degli istituti superiori che hanno fatto da Cicerone per l’intera mostra, ricoprendo tutti gli orari di apertura al pubblico.
Di Cinzia Somma