Franco Silvestro si confessa all’Altra Ciriè

Franco Silvestro si confessa all’Altra Ciriè: Loredana devi lavorare di più sul quotidiano.

Allora avvocato. Cosa dici? Li buttiamo giù due conti sul vostro operato? ” Chi ho davanti a me e’ il consigliere del movimento cinque stelle di Ciriè: Franco Silvestro.

Lavora all’opposizione con passione, a quanto pare. Lo sento spesso arrabbiarsi e dannarsi per le cose che a suo parere non vanno. Non ha mollato. Ci incontriamo nel suo studio di Piazza Rossetti.

Ho già inviato quelle che per me sarebbero dovute essere le domande da porgli, ma è preciso il nostro amico e preferisce incontrarmi. Bene! Vado!

Mi fa accomodare su di una comoda poltrona in pelle nera. Davanti a me una scrivania in legno massiccio e sulla parete due ritratti stranissimi e una piantina antica che non ho capito cosa rappresenti.

Tira fuori il trinciato, spalanca la finestra e inizia a rollare una sigaretta. Non la accende per ora.

“Allora dimmi, anzi dicci. Come sarebbe stato se a Vincere le scorse elezioni fosse stati voi e non il gruppo Capitanato da Loredana Devietti?” Chiedo.

“Noi siamo un gruppo CON MOLTE ANIME, PROFESSIONISTI, OPERAI, IMPRENDITORI, IMPIEGATI, OPERAI STUDENTI E CI LEGA un sentimento di amicizia . E non ti parlo solo del movimento ciriacese.

Siamo in continuo contatto con tutti quelli che appartengono al movimento della zona del ciriacese e delle valli di Lanzo. Il nostro è un rapporto”sovracomunale”. Siamo anche in diretto e costante contatto con tutti i consiglieri che fanno parte di “città Metropolitana”

E i consiglieri regionali di Torino. Se abbiamo bisogno di informazioni specifiche, di delucidazioni sappiamo come muoverci.

Ogni mese ci riuniamo con tutti i consiglieri cinque stelle della città metropolitana e ci confrontiamo. Con noi sarebbe stato tutto più collaborativo e decentralizzato”.

Mi sorge un dubbio a questo punto e lo espongo:” ma se siete così attenti ai progetti dell’intero territorio non è che la singola città viene lasciata un po’ in disparte? Il contatto con il cittadino ne potrebbe risentire.”

Ma un politico ha sempre la risposta e la Soluzione a portata di “parola” “Infatti nel nostro gruppo abbiamo Audino Consigliere di San Carlo, che si occupa principalmente dei rapporti con l’esterno e io posso lavorare più serenamente all’interno del nostro territorio e in Unione dei Comuni”

Allora andiamo al dunque. Cosa state facendo per Ciriè ?” “Partiamo dal presupposto che ad amministrare non è certo l’opposizione. E a Ciriè non è dato spazio decisionale di alcun modo all’opposizione.”

“Quindi proponete, ma non venite ascoltati? Di conseguenza tutto tempo perso?” “Diciamo che stiamo studiando. Stiamo studiando molto e con la solita passione che ci contraddistingue.”

La sua sigaretta inizia a fremere e credo voglia essere fumata. Ma aspetta ancora un po’. D’un tratto una chiamata sul cellulare diventa l’occasione per poter uscire sul terrazzo e placare la fame da nicotina. Torna e si risiede alla sua scrivania.

Si parla un po’ della famiglia, dei figli e si riprende con il discorso politico “Pensa che solo il bilancio è formato da cinquecento pagine. Me lo sono studiato tutto e accuratamente. Ogni singola azione e ogni singolo documento redatto viene da noi analizzato nei minimi termini. E ogni tanto non è neppure sufficiente.

Ci battiamo non per quello che è giusto o per quello che è sbagliato, ma puntiamo a combattere per ciò che è condivisibile cercando di mettere dei paletti a ciò che non lo è”

Ho come l’impressione che si stiano preparando per le prossime elezioni. Che stiano giocando d’anticipo. “Ma i difetti di questa giunta, nello specifico?”

“Inizialmente sono tutti chiusi a riccio nelle loro decisioni. Non c’è uno spiraglio. Al momento del loro insediamento ci hanno chiesto cosa avremmo voluto si affrontasse durante il loro operato. Di tutte le considerazioni e proposte avanzate hanno pensato degna di merito e di analisi una sola riga.

“Deve essere denigrante il non essere ascoltati. “Ma qualcosa sembra stia facendo questa giunta. Grandi opere sono in progetto” affermo pensando al rifacimento del Comune e a altri impegni presi con gli edifici scolastici. Diciamo che pora stanno cercando di apparire molto visibili. Secondo me sono trascurati aspetti di organizzazione anche sul quotidiano, che invece potrebbero fare la differenza. Anche le piccole cose possono essere importanti

” Sbagliano! Bisogna partire prima dall ordinario per poter arrivare preparati allo straordinario . Non serve cercare scorciatoie.

In particolare c’è poco interesse per il sociale. C’è gente senza casa o senza lavoro. Ma trovare una soluzione per questo, ad esempio, non fa scena e non diventa spettacolo e quindi si reagisce in qualche modo all’emergenza. Ma non appare un vero sforzo per cercare di strutturarsi per gestire la situazione.

Meglio ritinteggiare il Comune o abbellire il Centro dove tutti possono ammirare il loro operato.”

Sembra che stiamo parlando di Re Salomone, penso. Ma il concetto torna. Poi prosegue: “e che dire dell’ecologia? Nessun interesse. Non c’è dialogo.

Inoltre non hanno ancora provveduto a nominare il dirigente comunale dell’area amministrativa.

Quello che era in precedenza si è defilato dopo essere stato lasciato nell’incertezza per troppo tempo. E adesso la figura è vacante, ma necessaria per coordinare gli uffici che ora vanno un po ognuno per la propria strada.

L’amministrazione non può abdicare al proprio ruolo.

Far rimanere gli uffici nell’incertezza non migliorerà le cose, anzi!”

Mi fa capire che sono un po’ come una setta chiusa in se stessa. Ma allora chiedo se non siano un po’ come loro del movimento cinque stelle. “No! Collaboriamo sempre tra di noi e chiunque può entrare a far parte del nostro gruppo.

Invece in giunta a Ciriè c’è un grande capo che è il Sindaco e un paio di assessori che sembra prendano decisioni per tutti. I consiglieri di maggioranza non li si sente mai.

Nessuno che alza la voce, nessuno che prende iniziative. Va sempre tutto bene. Ma come fa una sola persona a gestire una città di quasi ventimila abitanti ?

E poi c’è l’unione dei comuni che è fondamentale per il nostro territorio. Non può farcela. Deve Collaborare. Deve delegare.”

Quindi sembra che non voglia la sua figura scenda in secondo piano, penso. Forse torniamo al pensiero che per arrivare più in alto bisogna farsi notare. “Allora questa giunta non sta facendo le cose nel Verso giusto. E’ della scorsa giunta? Cos’hai da dirci?”

“Capasso la considero una gran brava persona. Diciamo che comprerei ad occhi chiusi una macchina usata da lui. E anche A Brizio va riconosciuto di aver lasciato i conti sostanzialmente in regola e lo considero un buon politico amministratore.

Ma con loro c’è stato uno stallo, il loro ciclo era finito, c’era bisogno di nuove idee e slancio. Purtroppo con la Devietti si è andati verso un usato sicuro e tranquillizzante che per ora sembra non avere idee strategiche così chiare.

“Forte l’impressione che vada al tocco”

“Quindi né infamia ne gloria.” Dico. Ma adesso guardo l’orologio e mi rendo conto che è passata più di un’ora. Il tempo stringe e mi resta solo più una domanda da porre: ” pronti per le elezioni di San Maurizio e di Balangero? Vi state dando da fare?” “Certo! E’ da mesi che i gruppi locali, con cui siamo strettamente in contatto, si stanno preparando e sentirete ancora parlare di noi.

Il duro lavoro sta dando sempre più soddisfazioni” Bene. Vedremo cosa accadrà.

Sono già curioso di leggere i programmi elettorali. Adesso è ora dei saluti.

Forte stretta di mano e mi accingo per Piazza Rossetti.come al solito cammino e penso.

Penso che è tornata la primavera. Proprio come lo scorso anno quando in questo periodo si partiva con la propaganda elettorale. La politica non finisce mai e si ripresenta puntuale ad ogni avvenimento che ci appartiene .

E a noi non resta che seguirla e provare a capirla. La piantina strana è una piantina militare originale della Baia di Sebastopoli durante la guerra di Crimea del 1850, A cui ha partecipato l’esercito sabaudo.

È la guerra che ha portato Cavour all’attenzione internazionale, uno dei passi che porteranno alla nascita dell’Italia.

Il quadro strano è di un pittore haitiani comprato sul posto quando lavoravo nel ramo delle adozioni internazionali.

Di Alessandro Baccetti

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