Vivere in periferia ha i suoi pro e i suoi contro. Abitare le nostre campagne vuol dire decidere di non abbandonare a se stessi luoghi che altrimenti sarebbero dimenticati.
Poi c’è chi lavora le terre di periferia, chi vive grazie a loro e soprattutto, tutti e indistintamente, c’è chi paga le dovute tasse.
Sembra cosa da poco e noi che abitiamo in città non siamo neppure al corrente che nella maggior parte di queste nostre terre confinanti non arriva la rete fognaria. Cosa da poco, direte voi. Ma le frazioni di Cirié sono costrette a costruirsi (ovviamente a spese proprie) delle fosse biologiche.
Per la costruzione di suddette fosse si pagano anche 15.000 euro (parliamo del tipo Imhof).
Ma non è tutto. Ogni anno si è costretti a pulirle queste fosse.
Se un tempo si poteva chiamare il contadino vicino con 50 euro si risolveva il problema. Adesso invece ci va una ditta certificata ed il prezzo è 260 euro. Poi non dimentichiamo che come per tutti, c’è la bolletta dell’acqua e tra le varie tasse appare la voce “depurazione”.
Ma non basta. Ci si mette anche l’ufficio Riva delle Sture che pretende una spesa aggiuntiva di 120 euro perché si scarica acqua nel Fiume.
Peccato che questa acqua che deriva dai pozzi è acqua depurata. Peccato che questa acqua la Riva delle Sture la rivende ai contadini che la utilizzano per il loro lavoro. E dire che basterebbe la rete fognaria. E andando su internet scopriamo che con il progetto “SPINA” (mi viene in mente la frase NO-GRAZIE) la rete fognaria verrà effettuata in gran parte delle frazioni. Ma non vedo le Borche. Magari sbaglio.
Certo che se adesso si decidessero veramente a farle anche chi ha investito migliaia di euro nelle fosse biologiche, sarebbe per legge costretto ad allacciarsi. Comunque accetterebbero tutti di buon grado in quanto smetterebbero di pagare ogni anno fior di quattrini solo per poter usufruire di un diritto basilare di ogni individuo: L’ACQUA!
Ma la fibra c’è !
di Alessandro Baccetti
Grazie a Desiree Berto per le foto.