Rispondiamo alla smentita del sindaco Loredana Devietti che asserisce che la mostra di Gazzera ha avuto un costo “contenuto”.
I soldi in questione, quelli che son passati da una mano all’altra, sono parecchi: 117mila e 500 euro per l’esattezza.
Abbiamo ben chiaro come sono stati disposti, ed è per questo che continuiamo a contestare e reclamare per avere risposte precise.
La fondazione San Paolo, generosamente, ha elargito 100mila euro che erano in parte vincolati: 42mila per il restauro interno di Palazzo D’Oria nell’ambito del progetto “da Municipio a Museo”. Con questi soldi sono stati messi a nuovo sale, illuminazione, tinteggiatura, restauri.
I rimanenti 58mila euro, all’interno dello stesso progetto, dovevano essere destinati alla cultura, e va benissimo che siano stati utilizzati per la mostra, ma non dovevano essere necessariamente impiegati tutti in un’unica mostra. L’amministrazione poteva destinarli ad almeno altri 2 eventi, ed ognuno di loro avrebbe avuto lo stesso risalto, almeno sul piano organizzativo. Invece no, decide di destinarli tutti in una sola direzione.
Di questi 58mila euro, 21mila sono stati donati alla Fondazione Gazzera, motivandoli per la copertura dei costi della mostra temporanea. Ora poichè l’allestimento delle sale è stato fatto a carico del Comune, l’illuminazione è stata fatta a carico del Comune e non crediamo che il Comune abbia richiesto l’affitto degli spazi espositivi, la domanda sorge spontanea: la Fondazione Gazzera ha speso 21mila euro per il trasporto delle opere? e soprattutto vorremmo capire se l’amministrazione prima di destinare tali fondi, ha posto la domanda “a cosa servono?”, ma lasciamo un attimo in sospeso il quesito.
Lo stesso approccio lo ritroviamo nella stima del numero dei visitatori e della loro provenienza. In totale assenza di un qualsiasi riscontro oggettivo (raccolta firme del pubblico, distribuzione di volantini-brochure, tornelli all’ingresso o all’uscita) come può il nostro sindaco affermare con tale sicumera che il numero superi le 2000 unità? e soprattutto come fa a sapere da dove arrivano?
Lasciamo ad altri valutare se 21mila euro per 2000 visitatori rappresentino un costo “più che contenuto”, di sicuro, visto l’orario di chiusura, hanno avuto un impatto decisamente limitato sull’economia cittadina così dedita al commercio.
Chiudere alle 18 non ha permesso a ristoranti e affini di beneficiare di questo abnorme afflusso di gente nella nostra città.
E’ comodo asserire che il risultato è eccezionale, sarebbe anche utile capire su quali parametri fonda questa sua affermazione. Mettere dei soldi su un piatto senza procurarsi i mezzi per capire quanto ha giovato alla popolazione, è nella migliore delle ipotesi ingenuo.
Tra le varie spese, una nota a parte meritano gli importi destinati a riprese video e riprese fotografiche. Rispettivamente 3500 e 1500 euro più IVA.
Non è dato sapere a che pro e chi le ha effettuate. Viene da pensare che un professionista del calibro di Novero (direttore artistico della mostra) con un simile importo, avrebbe potuto produrre risultati di livello professionale, ma a quanto ci risulta, le riprese video sono state proposte durante la mostra solo alle scolaresche, per poi finire nel dimenticatoio e le foto, nella migliore delle ipotesi, stanno andando ad arricchire la galleria del sito del Comune.
Nessun utilizzo mirato, per quelle che potevano essere risorse importanti per la nostra città, è stato nemmeno tentato, nessun canale youtube è stato aperto, nessun account instagram è stato utilizzato.
Quindi in chiusura l’intera operazione si può riassumere (e torniamo alla domanda lasciata in sospeso) con un “bisognava spendere 117500 euro e tale cifra abbiamo speso”, il come e il perché son domande che non trovano spazio e il dubbio che con tale cifra si potesse fare di più e meglio sembra non sfiorare nemmeno la nostra amministrazione, che ha come suo unico alibi l’abusata tesi secondo cui “sono soldi che arrivano dalle fondazioni”, cosa che in effetti è vera, ma che ha portato l’amministrazione a dilapidare l’intero malloppo in un’unica soluzione, producendo un’unica mostra e senza ottimizzare nessuno sforzo nell’ottica di un ritorno economico per la città.
Secondo voi, il fatto che l’istituto San Paolo sia parte integrante dell’Associazione Gazzera è rilevante?

Permetteteci di chiudere con un ringraziamento per Andrea Trovato, giornalista del “Il Risveglio” che ha intercesso tra noi e il Sindaco di tutti che non ci ha ritenuti meritevoli di un appuntamento, perchè “non facenti parte di una testata istituzionale” (…..i giornali lo sono?).
Le risposte le ha date, il sindaco, quelle che piacevano a lei.
Scritto a quattro mani da Cinzia Somma e Dario Zabardi