Il consiglio comunale meriterebbe di essere partecipato sempre, perchè almeno qualcuno si renderebbe conto di chi ci amministra e di chi fa opposizione e probabilmente prima di mettere una croce o un nome sulla scheda elettorale, ci penserebbe due volte.
In altre occasioni il consiglio comunale meriterebbe di essere partecipato perchè assistiamo a siparietti che nemmeno i comici di Zelig sono mai riusciti a raccontare; talvolta in questi siparietti l’imbarazzo è talmente tangibile che si preferirebbe non essere presenti ed ecco che cominci a guardarti intorno, a far finta di ammirare i dipinti del soffitto o a leggere le ammende per chi non rispetta il divieto di fumare.
In occasione dell’ultimo consiglio comunale uno scatenato D’Agostino ha ripetutamente messo in ridicolo l’intera giunta, forse forte della presenza del suo collega Mattia Palermo che gli fa da spalla, forse perchè tagliandosi la barba da talebano tutta la sua grinta è uscita allo scoperto, tantè che il gruppo di centrodestra ha esordito con un’interrogazione riferita al 4 novembre scorso, quando, in occasione della ricorrenza dell’Unità Nazionale, alcune auto sono state rimosse e multate perchè in sosta davanti al cippo dedicato ai Ciriecesi caduti, apposto in via Montessori. Non erano stati posti in tale occasione cartelli di divieto, almeno da quanto riferito dai due Fratelli d’Italia.
L’assessore Fossati conferma che i cartelli sono stati messi il giorno antecedente la manifestazione, ma quasi sicuramente sono stati rubati. Io, sempre facendo finta di non seguire immaginavo la scena del film “Il 7 e l’8” (avevo in mente il garage di Salvatore Ficarra, ve lo ricordate?pieno di cartelli stradali di ogni genere…) pare che a Ciriè ci sia un collezionista di cartelli come in quel film.
Allora D’Agostino ribatte chiedendo se per quel “furto” era stata presentata una denuncia e alla conferma dell’assessore si domanda il perchè non avesse trovato sull’albo pretorio l’ordinanza per predisporre i cartelli e la denuncia per la sottrazione della segnaletica di proprietà pubblica.
Inoltre all’ordine del giorno c’era una variazione di bilancio che prevedeva il carattere di urgenza con ben 15 punti di discussione. Il lanciatissimo D’Agostino ha fatto una mozione per ogni punto poichè non riteneva fossero argomenti così impellenti (su 15 forse uno lo era davvero), soprattutto in virtù del fatto che non era stata convocata una commissione bilancio a “causa dei tempi ristretti”, così giustifica l’amministrtazione.
In questo modo la maggioranza ha evitato accuratamente il confronto con l’opposizione ed ha chiesto direttamente al consiglio comunale l’approvazione dei vari punti. Le mozioni presentate hanno avuto risposte abbastanza accettabili.
Al termine dei 15 punti Federico Ferrara ha espresso una dichiarazione di voto dicendo che lui, la Vittone e Capasso si sarebbero astenuti in quanto i tempi per convocare la commissione c’erano; D’Agostino e Palermo hanno espresso voto contrario e l’ultimo consigliere d’opposizione ha votato compatto con la maggioranza.
Chiaramente i tempi del consiglio comunale si sono dilungati per la gioia di tutti i partecipanti, ma ancora una volta abbiamo potuto assistere all’inadeguatezza dell’assessore al bilancio che non ha saputo dare alcuna spiegazione, ma ha lasciato spazio al tecnico del comune Paola Giustina Lizzola che ha fornito tutte le informazioni richieste. Va detto, in difesa di Pugliesi, che l’assessore è nuovo all’argomento, che si è appena insediato e che dobbiamo dargli tempo.
Facciamoci però un nodo al fazzoletto: ricordiamoci che “l’assessore Lizzola” merita il nostro voto, è all’altezza della situazione, preparata e competente.
Meditate gente, meditate…
di Cinzia Somma