Bellissima serata culturale quella che si è svolta ieri sera a La Soce.
Oltre un centinaio di persone arrivate per conoscere personalmente il protagonista indiscusso della serata: Gianni Milano. Suoi “compagni” di avventure (dalla resistenza al sistema, ai “no TAV”), ex allievi, colleghi di lavoro e ragazzi, tantissimi giovani che, pur rimanendo in disparte, hanno ascoltato con attenzione le sue riflessioni e sono rimasti letteralmente affascinati dalle sue parole. Letture scritte quasi 40 anni fa, ma estremamente attuali.
Sono stati letti 3 brani tratti dal libro “Dame na man” dagli attori del gruppo Lunathica, sotto la direzione del maestro Cristiano Falcomer. Tutto è stato perfetto e a mio parere, questa è stata la chicca della serata, un’interpretazione eccelsa dei racconti effettuata con passione e partecipazione da Serena Rocca, Esa Fiorio Plà, Valeria Castellar e Domenico Ruotolo.
Una serata creata ad hoc, ideata da Dario Zabardi, organizzata dal blog de L’ALTRA CIRIÈ e gestita egregiamente dal direttore de Il Risveglio Antonello Micali che ha condotto in maniera minuziosa un percorso ben definito. La serata è stata un invito, una vera e propria spinta a differenziarsi, a prendere un impegno, quello civile, che ciascuno di noi dovrebbe eseguire quotidianamente.
Nell’intervento di chiusura, Dario Zabardi ribadisce proprio questo concetto: “Nel mio piccolo, ho fatto tutto ciò che potevo realizzare, ho ideato un progetto al meglio delle mie possibilità”.
Se ogni giorno ognuno di noi provasse a fare qualcosa con gli altri, forse il mondo sarebbe migliore
Il maestro, infatti ribadisce che “non basta pensare che con una scrollata il sistema, così ben strutturato, cada, questo è impossibile. Tutti i giorni sono in mezzo alla strada a raccattare la qualunque. Non bisogna aspettarsi nulla. Faccio qualcosa con gli altri, non per gli altri. Bisogna considerare i ragazzi come protagonisti, non come utenti. Se questa strada non ha funzionato, non ha funzionato per la singola persona, non per tutti”.
Mi trovo completamente in accordo con Gianni. Tutti noi, ogni giorno, possiamo fare qualcosa di rivoluzionario, la serata di ieri ne è la dimostrazione, un’idea, un progetto, quattro amici e voilà, si può fare! Si deve fare. Non bisogna sottostare al sistema se non ci piace, stiamo parlando della nostra vita ora, e del futuro dei nostri figli poi.
di Cinzia Somma